Zoran, il mio nipote scemo
Durata
106
Formato
Regista
Paolo (Giuseppe Battiston) vive in un paese vicino al confine sloveno, dove lavora nella mensa di una casa di riposo per anziani, e passa il suo tempo libero tra dispetti al nuovo marito (Roberto Citran) dell'ex moglie (Marjuta Slamic) e il bar. La sua vita cambia improvvisamente con l'arrivo di Zoran (Rok Prasnikar), un ragazzo chiuso ma intelligente, che dovrà ospitare per qualche giorno.
Esordio alla regia per Matteo Oleotto, il film è stato presentato nella sezione della Settimana della Critica della Mostra di Venezia, dove ha ricevuto il Premio del Pubblico RaroVideo. La storia richiama inevitabilmente quella di Rain Man – L'uomo della pioggia (1988), ma il regista la declina in salsa friulana, con evocazioni al mondo sloveno, regalando un'atmosfera malinconica e bonaria, ben lontana dalla patina del mondo hollywoodiano. Il protagonista Paolo, interpretato da un simpatico Giuseppe Battiston, è in grado di incantare per la sua consapevole crudeltà: tra bugie e sotterfugi, conditi da una buona dose di alcool e da un tocco disincantato che lo completano, si dimostra detestabile, eppure irresistibile. Dall'altra parte, si trova ad avere a che fare con un personaggio schivo e naif come Zoran, che, con qualche furbizia, lo obbligherà a cambiare punto di vista, con una presa di coscienza graduale e inevitabile. Il risultato è godibile, ma comunque semplice e, a tratti, un po' scolastico. Buon successo di pubblico, nonostante l'estrema leggerezza dell'insieme: segno che in Italia basta esulare dalla solita commedia becera per colpire nel segno.
Esordio alla regia per Matteo Oleotto, il film è stato presentato nella sezione della Settimana della Critica della Mostra di Venezia, dove ha ricevuto il Premio del Pubblico RaroVideo. La storia richiama inevitabilmente quella di Rain Man – L'uomo della pioggia (1988), ma il regista la declina in salsa friulana, con evocazioni al mondo sloveno, regalando un'atmosfera malinconica e bonaria, ben lontana dalla patina del mondo hollywoodiano. Il protagonista Paolo, interpretato da un simpatico Giuseppe Battiston, è in grado di incantare per la sua consapevole crudeltà: tra bugie e sotterfugi, conditi da una buona dose di alcool e da un tocco disincantato che lo completano, si dimostra detestabile, eppure irresistibile. Dall'altra parte, si trova ad avere a che fare con un personaggio schivo e naif come Zoran, che, con qualche furbizia, lo obbligherà a cambiare punto di vista, con una presa di coscienza graduale e inevitabile. Il risultato è godibile, ma comunque semplice e, a tratti, un po' scolastico. Buon successo di pubblico, nonostante l'estrema leggerezza dell'insieme: segno che in Italia basta esulare dalla solita commedia becera per colpire nel segno.