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The Social Dilemma
The Social Dilemma
Durata
94
Formato
Regista
L’influenza pericolosa dei social network in un ibrido tra dramma e documentario: alcuni esperti di tecnologie lanciano l’allarme sugli strumenti che hanno creato.
È proprio il soggetto il principale pregio di The Social Dilemma, un film che ragiona sui pericoli dei social network attraverso le voci dei suoi creatori: padri di famiglia che non vogliono che i figli abbiano accesso ad alcun dispositivo, ingegneri pentiti per quello che hanno realizzato, figure di prestigio di grandi aziende che evidenziano come abbiano “rovinato” il mondo e via dicendo. Indubbiamente si tratta di una documentazione preziosa, ma è soltanto questo lato delle interviste a colpire, e soltanto in alcuni passaggi: la maggior parte dei discorsi, infatti, sono ormai decisamente risaputi per gli spettatori più attenti all’argomento, a volte ripresi in altri film precedenti e in tanti articoli inerenti. Non è un caso che sia proprio il ragionamento attorno alle fake news quello più attuale e incisivo, all’interno di tutto il prodotto, quantomeno per il lato documentaristico. Se The Social Dilemma fosse rimasto unicamente tale (un documentario con interessanti interviste), ci saremmo trovati di fronte un lavoro di più ampio respiro e maggiormente capace di scuotere e inquietare; invece, a causa di una parte fiction a tratti imbarazzante (con gli addetti ai social in console come le emozioni di Inside Out, ma in versione raffazzonata e pecoreccia), il prodotto finale colpisce solo a metà, bloccandosi su un livello decisamente superficiale. Notevole, in ogni caso, la diffusione mediatica che ha avuto questo film e grande successo su Netflix, dove è stato distribuito.
È proprio il soggetto il principale pregio di The Social Dilemma, un film che ragiona sui pericoli dei social network attraverso le voci dei suoi creatori: padri di famiglia che non vogliono che i figli abbiano accesso ad alcun dispositivo, ingegneri pentiti per quello che hanno realizzato, figure di prestigio di grandi aziende che evidenziano come abbiano “rovinato” il mondo e via dicendo. Indubbiamente si tratta di una documentazione preziosa, ma è soltanto questo lato delle interviste a colpire, e soltanto in alcuni passaggi: la maggior parte dei discorsi, infatti, sono ormai decisamente risaputi per gli spettatori più attenti all’argomento, a volte ripresi in altri film precedenti e in tanti articoli inerenti. Non è un caso che sia proprio il ragionamento attorno alle fake news quello più attuale e incisivo, all’interno di tutto il prodotto, quantomeno per il lato documentaristico. Se The Social Dilemma fosse rimasto unicamente tale (un documentario con interessanti interviste), ci saremmo trovati di fronte un lavoro di più ampio respiro e maggiormente capace di scuotere e inquietare; invece, a causa di una parte fiction a tratti imbarazzante (con gli addetti ai social in console come le emozioni di Inside Out, ma in versione raffazzonata e pecoreccia), il prodotto finale colpisce solo a metà, bloccandosi su un livello decisamente superficiale. Notevole, in ogni caso, la diffusione mediatica che ha avuto questo film e grande successo su Netflix, dove è stato distribuito.
