
Argento vivo
Bombshell
Durata
96
Formato
Regista
La diva del cinema Lola Burns (Jean Harlow) mal tollera le ingerenze della sua famiglia, pronta sempre a monetizzarne il successo, e gli insopportabili scandali legati alla sua persona creati ad hoc dal suo mefistofelico addetto stampa Space (Lee Tracy). Decide di cambiare vita e si innamora del ricco Gifford (Franchot Tone), che pare essere del tutto ignaro della sua esistenza.
Corrosiva – e lievemente macchinosa – satira sul mondo dello showbiz hollywoodiano, e sui “cerberi” che la popolavano negli anni Trenta. Victor Fleming dirige tutto con saggio e icastico professionismo, e si affida per la seconda volta (dopo Lo schiaffo del 1932) alla burrosa e platinata Jean Harlow, che rappresenta la fondamentale ragion d'essere (insieme al talentuosissimo Lee Tracy, dissacrante compendio di cinismo professionale) di questo simpatico ragionamento a tesi sugli universi – veri e presunti – dello spettacolo. Tra il regista e l'attrice, come evidente dallo sviluppo della pellicola, il rapporto è funzionale e trasparente: affiorano in più momenti particolari biografici di entrambi, che compongono funzionalmente i tasselli dell'opera. Lei faceva davvero i conti con una popolarità ormai ingombrante; lui era stato fidanzato con la diva Clara Bow, alla cui vita il film si ispira (quasi dichiaratamente). Scritto da John Lee Mahin e Jules Furtman, a partire da una pièce di Caroline Francke e Mark Crane.
Corrosiva – e lievemente macchinosa – satira sul mondo dello showbiz hollywoodiano, e sui “cerberi” che la popolavano negli anni Trenta. Victor Fleming dirige tutto con saggio e icastico professionismo, e si affida per la seconda volta (dopo Lo schiaffo del 1932) alla burrosa e platinata Jean Harlow, che rappresenta la fondamentale ragion d'essere (insieme al talentuosissimo Lee Tracy, dissacrante compendio di cinismo professionale) di questo simpatico ragionamento a tesi sugli universi – veri e presunti – dello spettacolo. Tra il regista e l'attrice, come evidente dallo sviluppo della pellicola, il rapporto è funzionale e trasparente: affiorano in più momenti particolari biografici di entrambi, che compongono funzionalmente i tasselli dell'opera. Lei faceva davvero i conti con una popolarità ormai ingombrante; lui era stato fidanzato con la diva Clara Bow, alla cui vita il film si ispira (quasi dichiaratamente). Scritto da John Lee Mahin e Jules Furtman, a partire da una pièce di Caroline Francke e Mark Crane.