Big

Durante una giornata al luna park, il dodicenne Josh (David Moscow), stanco di essere piccolo, esprime il desiderio di diventare grande. La mattina dopo, scopre che la sua richiesta è stata esaudita: ora è un trentenne (Tom Hanks) che conserva però ancora la mente di un ragazzino. I genitori non lo riconoscono, così decide di andare a New York, dove trova un impiego nel settore giocattoli di un grande magazzino. Ma la nostalgia si fa sentire. 

Penny Marshall mette in scena una curiosa commedia fantastica, costruendo una favola brillante e infantile che riporta il mondo degli adulti a livello dell'immaginario di un ragazzino. L'idea risulta vincente, divertente e malinconica allo stesso tempo, ma il prosieguo è vittima di alcuni eccessi sentimentali e di una certa ruffianeria di fondo. L'entusiasmo per una trama così originale, inoltre, è smorzato dal sospetto che gli scaltri produttori americani abbiano saccheggiato a piene mani dal film italiano Da grande (1987), pellicola ancora più riuscita sulla base di un soggetto praticamente identico, con Renato Pozzetto protagonista.