Boxtrolls – Le scatole magiche

Nell'elegante cittadina di Cheesebridge, i cui abitanti sono ossessionati dal formaggio, vivono anche un gruppo di troll che indossano scatole di cartone come indumenti e sono costretti a nascondersi nel sottosuolo. La leggenda vuole che questi siano dei mostri spietati, ladri di bambini e di formaggi: per questo la gente del luogo li teme e vorrebbe vederli sterminati. In realtà, i “boxtrolls” stanno allevando come uno di loro un bambino orfano, di nome Egg, di cui si sono presi cura fin da quando era in fasce.

Terzo lungometraggio prodotto dalla Laika Animation e piccolo passo indietro, per la casa di produzione americana, rispetto ai due precedenti: lo splendido Coraline e la porta magica (2009) di Henry Selick e il divertente ParaNorman (2012) di Sam Fell e Chris Butler. Ispirato al romanzo Here Be Monsters di Alan Snow, Boxtrolls – Le scatole magiche è forte di un apparato visivo di buon livello: l'atmosfera vittoriana di Cheesebridge, la stop-motion e le scenografie sono realizzata con grande cura formale e la resa è impeccabile. È però la narrazione a regalare poche sorprese, affidandosi troppo a cliché e a colpi di scena ampiamente telefonati. Perfetto per i bambini, potrebbe non essere apprezzato da tutti gli adulti. Il fiore all'occhiello sono i titoli di coda.