Bronx

Bronx, anni Sessanta. La formazione di Calogero Aniello (Francis Capra da bambino, Lillo Brancato da adolescente), giovane di origini italiane diviso tra l'affetto per l'onesto padre Lorenzo (Robert De Niro) e il fascino subìto dall'ambiguo gangster Sonny (Chazz Palminteri), boss del quartiere.

Esordio dietro la macchina da presa per il pluripremiato attore Robert De Niro, che mette in scena la pièce teatrale del protagonista Chazz Palminteri per riflettere sulle contraddizioni tra morale (incarnata dall'adamantino personaggio di Lorenzo) e desiderio di rivalsa da ottenere con ogni mezzo, anche illecito (l'influenza nefasta di Sonny), con annessa (e non banale) riflessione sulla brutalità dilagante nel quartiere newyorkese che dà il titolo al film. Notevole l'impegno di De Niro, che guarda al proprio maestro Martin Scorsese (il connubio tra i due ha dato origine a opere memorabili: basti pensare a Toro scatenato del 1980 e Quei bravi ragazzi del 1990) soprattutto in una prospettiva tematica e narrativa; il risultato è incisivo e compatto, anche se l'estrema linearità stilistica rischia a tratti di sconfinare nello scolastico. In ogni caso, un'opera prima coraggiosa e, soprattutto, coerente, il che non è poco. Joe Pesci è Carmine; colonna sonora di Butch Barbella. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia.