
I diavoli
The Devils
Durata
111
Formato
Regista
Francia, inizi del Seicento. Le guerre di religione sono finite e Richelieu sta rafforzando il potere centrale della corona. Alla cittadina di Loudun è rimasto il prete Grandier (Oliver Reed) a difendere la tolleranza verso i protestanti, simboleggiata dalla cinta di mura che il governo vuole abbattere. A causa del suo debole per i piaceri della carne, l'inquisizione lo incrimina per eresia, grazie alla falsa denuncia di una suora (Vanessa Redgrave) ossessionata dal desiderio per l'uomo.
Celebre adattamento del romanzo (ispirato a una storia vera) di Aldous Huxley I diavoli di Loudun, I diavoli di Ken Russell è un dramma storico in bilico tra thriller e horror in cui l'ambientazione diventa la cornice di un'indagine sulla potenza dell'irrazionale e della suggestione, sulle brame insopprimibili dell'essere umano: il sesso e il potere. Non c'è Dio a Loudun, eppure tutti ne fanno la loro bandiera: forse anche per questo il film, in concorso nel 1971 alla Mostra del cinema di Venezia, scatenò polemiche feroci, con annesse accuse di blasfemia e di pornografia che portarono a sequestri e tagli di teste per chi, in ambiente cattolico, lo difese. Barocca, sovrabbondante ed espressionista, anche se non totalmente scevra da ridondanti eccessi, l'opera di Russell (anche sceneggiatore) rimane nel tempo uno dei più potenti atti di accusa contro i fanatismi religiosi, messi in luce in tutta la loro irrazionale e perversa umanità. Musiche di Peter Maxwell Davies, fotografia di David Watkin.
Celebre adattamento del romanzo (ispirato a una storia vera) di Aldous Huxley I diavoli di Loudun, I diavoli di Ken Russell è un dramma storico in bilico tra thriller e horror in cui l'ambientazione diventa la cornice di un'indagine sulla potenza dell'irrazionale e della suggestione, sulle brame insopprimibili dell'essere umano: il sesso e il potere. Non c'è Dio a Loudun, eppure tutti ne fanno la loro bandiera: forse anche per questo il film, in concorso nel 1971 alla Mostra del cinema di Venezia, scatenò polemiche feroci, con annesse accuse di blasfemia e di pornografia che portarono a sequestri e tagli di teste per chi, in ambiente cattolico, lo difese. Barocca, sovrabbondante ed espressionista, anche se non totalmente scevra da ridondanti eccessi, l'opera di Russell (anche sceneggiatore) rimane nel tempo uno dei più potenti atti di accusa contro i fanatismi religiosi, messi in luce in tutta la loro irrazionale e perversa umanità. Musiche di Peter Maxwell Davies, fotografia di David Watkin.