Capricci
Durata
89
Formato
Regista
Dopo una zuffa nel loro appartamento, le vicende di uno scrittore (Carmelo Bene) e di un pittore (Tonino Caputo) si dividono. Il primo si dedica con la compagna Manon (Anne Wiamzemsky) a provocare continui incidenti in un campo in cui abbondano carcasse d'auto. Il secondo viene reclutato per uccidere, tramite un quadro avvelenato, il vecchio Arden (Giovanni Davoli) per permettere alla moglie di quest'ultimo, Alice (Ornella Ferrari) di vivere con l'amante Mosbie (Franco Gulà).
Molto amato dall'autore, Capricci è un film difficile da raccontare così come da visionare. Intenzionalmente disturbante e fortemente debitore di certe avanguardie teatrali, nondimeno riveste interesse per il coraggio con cui spinge all'estremo ogni provocazione. Il regista si ritaglia un ruolo relativamente marginale nella sottotrama vagamente ispirata alla Manon di Massenet, lasciando gran parte dell'azione a una rilettura del misconosciuto dramma Arden of Feversham. Non rinuncia però a declamare un saggio sulla cucina illustrata della rivista Elle e a far scontrare una falce e un martello nella baruffa iniziale. Un'opera curiosa ma irrisolta, utile (soltanto?) per gli estimatori dell'arte di Carmelo Bene.
Molto amato dall'autore, Capricci è un film difficile da raccontare così come da visionare. Intenzionalmente disturbante e fortemente debitore di certe avanguardie teatrali, nondimeno riveste interesse per il coraggio con cui spinge all'estremo ogni provocazione. Il regista si ritaglia un ruolo relativamente marginale nella sottotrama vagamente ispirata alla Manon di Massenet, lasciando gran parte dell'azione a una rilettura del misconosciuto dramma Arden of Feversham. Non rinuncia però a declamare un saggio sulla cucina illustrata della rivista Elle e a far scontrare una falce e un martello nella baruffa iniziale. Un'opera curiosa ma irrisolta, utile (soltanto?) per gli estimatori dell'arte di Carmelo Bene.