Il conto è chiuso
Durata
95
Formato
Regista
Marco Russo (Carlos Monzón) entra a far parte della gang capeggiata dal boss Rico Manzetti (Luc Merenda) e si ritrova invischiato nella lotta contro il clan rivale di Belmondo (Mario Brega). Il misterioso Russo è in realtà assetato di vendetta per un terribile sopruso subito e non esiterà a ricorrere a violenze e inganni per riuscire nel proprio intento.
Stelvio Massi tenta di staccarsi dal filone del puro poliziottesco, con scarsi risultati. Il conto è chiuso, ascrivibile alla categoria dei gangster movie, non rinuncia a esplosioni di violenza e azione e strizza l'occhio agli spaghetti western, ma le intenzioni non corrispondono alla realizzazione, invischiata fra ovvietà e stereotipi e penalizzata da interpretazioni fuori luogo, in primis da un Carlos Monzón (noto pugile argentino prestato al cinema) non all'altezza del ruolo. Scarsamente espressivo Luc Merenda, uno dei volti più noti del noir italiano anni Settanta; maldestramente utilizzato il sardonico Mario Brega. Scritto da Piero Regnoli; musiche di Luis Bacalov, fotografia di Franco Delli Colli.
Stelvio Massi tenta di staccarsi dal filone del puro poliziottesco, con scarsi risultati. Il conto è chiuso, ascrivibile alla categoria dei gangster movie, non rinuncia a esplosioni di violenza e azione e strizza l'occhio agli spaghetti western, ma le intenzioni non corrispondono alla realizzazione, invischiata fra ovvietà e stereotipi e penalizzata da interpretazioni fuori luogo, in primis da un Carlos Monzón (noto pugile argentino prestato al cinema) non all'altezza del ruolo. Scarsamente espressivo Luc Merenda, uno dei volti più noti del noir italiano anni Settanta; maldestramente utilizzato il sardonico Mario Brega. Scritto da Piero Regnoli; musiche di Luis Bacalov, fotografia di Franco Delli Colli.