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Il ciclone
Durata
93
Formato
Regista
Levante (Leonardo Pieraccioni) vive la tranquillità della routine di paese: tiene la contabilità di tutti i commercianti del luogo e abita nel casale di famiglia con il padre Osvaldo (Sergio Forconi), il fratello Libero (Massimo Ceccherini) e la sorella Selvaggia (Barbara Enrichi). Per caso, una sera, alla cascina arriva un gruppo di ballerine di flamenco in tour dalla Spagna: una di queste, Caterina (Lorena Forteza), non passerà inosservata a Levante.
Incasso record nella stagione 1996-97, Il ciclone è a tutti gli effetti uno dei lungometraggi più solidi (o, forse, sarebbe meglio dire "meno fragili) della filmografia di Leonardo Pieraccioni, che introduce qui la sua evidente passione per la Spagna e per le donne latine. Commedia leggerissima, tutt'altro che irresistibile, Il ciclone è particolarmente adatto per una piacevole serata tra amici senza troppe pretese. Pieraccioni crea un film scorrevole e a tratti divertente, aiutato anche da un cast comico che vede spiccare Paolo Hendel, Tosca D'Aquino e Massimo Ceccherini, mentre lascia abbastanza perplessi la presenza delle inespressive Natalia Estrada (all'epoca onnipresente in TV) e Barbara Enrichi. Pieraccioni, protagonista, sfoggia il suo umorismo autoironico, inaugurando il suo tipico ruolo da romantico impacciato che diventerà poi ricorrente, ed estenuante, nel resto della sua (dimenticabile) carriera. Da ricordare anche la partecipazione di Mario Monicelli, che dà la voce al personaggio di Gino.
Incasso record nella stagione 1996-97, Il ciclone è a tutti gli effetti uno dei lungometraggi più solidi (o, forse, sarebbe meglio dire "meno fragili) della filmografia di Leonardo Pieraccioni, che introduce qui la sua evidente passione per la Spagna e per le donne latine. Commedia leggerissima, tutt'altro che irresistibile, Il ciclone è particolarmente adatto per una piacevole serata tra amici senza troppe pretese. Pieraccioni crea un film scorrevole e a tratti divertente, aiutato anche da un cast comico che vede spiccare Paolo Hendel, Tosca D'Aquino e Massimo Ceccherini, mentre lascia abbastanza perplessi la presenza delle inespressive Natalia Estrada (all'epoca onnipresente in TV) e Barbara Enrichi. Pieraccioni, protagonista, sfoggia il suo umorismo autoironico, inaugurando il suo tipico ruolo da romantico impacciato che diventerà poi ricorrente, ed estenuante, nel resto della sua (dimenticabile) carriera. Da ricordare anche la partecipazione di Mario Monicelli, che dà la voce al personaggio di Gino.
