«Sono cambiato, riproviamoci»: cosa succederebbe se qualcuno inviasse di nascosto un simile messaggio alle tue ex? È quello che accade a Leonardo Giustini (Leonardo Pieraccioni): sua figlia, stanca di vedere il padre campione di un'inarrestabile rincorsa al disimpegno, decide di intervenire spedendo il fatale messaggino. Incredibilmente alcune delle ex rispondono all'accorato appello e quella che era nata come l'innocua provocazione di un'adolescente si trasforma in una macchina del tempo.

Tre anni dopo Il professor Cenerentolo (2015), Leonardo Pieraccioni (che non era mai stato così lontano dalla regia fin dai suoi esordi) torna dietro la macchina da presa per una commedia sentimentale totalmente nel suo stile e piena di cliché tipici del suo cinema. Leggermente più godibile delle sue pellicole precedenti, il film strappa qualche sorriso, ma perlopiù siamo ancora di fronte a una poetica stanca e fiacca, giostrata su battute di basso livello e su una trama che, fatta eccezione per le primissime battute, smette molto presto di interessare. Pieraccioni è circondato da belle donne anche in questa pellicola, che sa troppo di già visto e risulta pigra, tanto in fase di scrittura quanto in quella di caratterizzazione dei personaggi. Deboluccio.
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