Darling Companion
Darling Companion
Durata
103
Formato
Regista
La frustrata casalinga ormai non più giovanissima Beth (Diane Keaton), delusa dal rapporto con il marito Joseph (Kevin Kline), chirurgo di successo, riversa tutto il proprio affetto su un piccolo cagnolino soccorso dalla strada. A causa dell'incuria di Joseph, da sempre poco favorevole alla presenza del tenero animale, il cucciolo si perde in un bosco. Reclutati amici e parenti, la ricerca si trasforma in un momento di riflessione tra persone che non avevano mai trascorso troppo tempo insieme.
Kasdan ritorna all'affresco corale in un patetico tentativo di ripetere i buoni risultati ottenuti con l'ormai lontano Il grande freddo (1983), diventato con gli anni un piccolo cult, e, in misura minore, con il dramma polifonico Grand Canyon – Il cuore della città (1991). Sulla base di un soggetto di sconfortante pochezza, si snoda una piattissima commedia sentimentale con venature drammatiche costruita al solo scopo di mettere in scena l'ennesimo quadretto esistenziale sul bilancio della propria vita, reso ancora più patetico da una stantìa coppia di protagonisti incapaci di ironizzare sul tempo che passa. Una gita turistica tra le montagne, all'insegna del già visto e di una patina nostalgica che è pura e semplice ruffianeria. Imbarazzante il finale conciliatorio, quasi come la scelta di chiamare Freeway il cagnolino. Arrivato in Italia direttamente nel mercato home video.
Kasdan ritorna all'affresco corale in un patetico tentativo di ripetere i buoni risultati ottenuti con l'ormai lontano Il grande freddo (1983), diventato con gli anni un piccolo cult, e, in misura minore, con il dramma polifonico Grand Canyon – Il cuore della città (1991). Sulla base di un soggetto di sconfortante pochezza, si snoda una piattissima commedia sentimentale con venature drammatiche costruita al solo scopo di mettere in scena l'ennesimo quadretto esistenziale sul bilancio della propria vita, reso ancora più patetico da una stantìa coppia di protagonisti incapaci di ironizzare sul tempo che passa. Una gita turistica tra le montagne, all'insegna del già visto e di una patina nostalgica che è pura e semplice ruffianeria. Imbarazzante il finale conciliatorio, quasi come la scelta di chiamare Freeway il cagnolino. Arrivato in Italia direttamente nel mercato home video.