Grand Canyon – Il cuore della città
Grand Canyon
Durata
134
Formato
Regista
In una Los Angeles permeata dalla disperazione, si intrecciano le esistenze di Mack (Kevin Kline) e Simon (Danny Glover), diversi per estrazione sociale e culturale, oltre che per etnia, del produttore di terz'ordine Davis (Steve Martin), ferito durante una rapina, di Claire (Mary McDonnell), che trova un neonato abbandonato, della giovane Dee (Mary-Louise Parker), in preda a una delusione d'amore. La vista del Grand Canyon spingerà tutti a un momento di riflessione.
Sceneggiato da Lawrence Kasdan insieme alla moglie Meg, un affresco corale che, prendendo inevitabilmente a modello le polifoniche suggestioni del cinema di Altman, cerca di gettare un lucido sguardo sull'America contemporanea, sempre più costretta a fare i conti con una natura violenta e intollerante. Ma la tensione drammatica è spesso annacquata e l'idea di realizzare un quadro complessivo attraverso i piccoli grandi drammi individuali manca di personalità. Rimangono ineccepibili il mestiere di Kasdan dietro la macchina da presa, la livida ambientazione metropolitana e l'apertura finale, in cui l'elemento naturale diventa simbolo di armonia contrapposto al caos che governa il mondo. Il regista compare nella scena in cui Davis esamina i giornalieri dei B-movie che sta producendo. Bella fotografia di Owen Roizman, musiche di James Newton Howard. Orso d'oro al Festival di Berlino.
Sceneggiato da Lawrence Kasdan insieme alla moglie Meg, un affresco corale che, prendendo inevitabilmente a modello le polifoniche suggestioni del cinema di Altman, cerca di gettare un lucido sguardo sull'America contemporanea, sempre più costretta a fare i conti con una natura violenta e intollerante. Ma la tensione drammatica è spesso annacquata e l'idea di realizzare un quadro complessivo attraverso i piccoli grandi drammi individuali manca di personalità. Rimangono ineccepibili il mestiere di Kasdan dietro la macchina da presa, la livida ambientazione metropolitana e l'apertura finale, in cui l'elemento naturale diventa simbolo di armonia contrapposto al caos che governa il mondo. Il regista compare nella scena in cui Davis esamina i giornalieri dei B-movie che sta producendo. Bella fotografia di Owen Roizman, musiche di James Newton Howard. Orso d'oro al Festival di Berlino.