Daydreams
Gryozy
Durata
37
Formato
Regista
Da quando è morta sua moglie Yelena (F. Werchowzewa), Sergei (Alexander Wyrubow) è rimasto ossessionato dal suo ricordo: passa le giornate guardando le fotografie della donna e non fa che pensare a lei. Un giorno, passeggiando per strada, incrocia un'affascinante e misteriosa figura femminile praticamente identica alla sua defunta moglie.
Tra i registi russi degli anni Dieci, che maggiormente influenzeranno i grandi autori sovietici del decennio successivo, Yevgeni Bauer merita un posto di spicco. Attento all'estetica dell'immagine e alla profondità dell'inquadratura, Bauer crea con Daydreams una delle sue opere più suggestive. Riflessione (ai limiti del metafisico) su ricordo e identità, il film sfrutta al meglio la breve durata (37 minuti) ed evita d'incappare in inutili lungaggini: la pellicola, infatti, gode di ottimo ritmo e risulta efficace dalla prima all'ultima inquadratura. Buona prova dei due attori protagonisti.
Tra i registi russi degli anni Dieci, che maggiormente influenzeranno i grandi autori sovietici del decennio successivo, Yevgeni Bauer merita un posto di spicco. Attento all'estetica dell'immagine e alla profondità dell'inquadratura, Bauer crea con Daydreams una delle sue opere più suggestive. Riflessione (ai limiti del metafisico) su ricordo e identità, il film sfrutta al meglio la breve durata (37 minuti) ed evita d'incappare in inutili lungaggini: la pellicola, infatti, gode di ottimo ritmo e risulta efficace dalla prima all'ultima inquadratura. Buona prova dei due attori protagonisti.