Brian De Palma ripercorre la propria gloriosa carriera, parlando dei suoi film, della sua visione del cinema e del mondo, raccontando gustosi retroscena.
Documentario tradizionale e ordinario che ripercorre, in ordine cronologico, la carriera di Brian De Palma, protagonista assoluto non solo perché il film è a lui dedicato, ma anche perché è lo stesso autore della New Hollywood a raccontare e a raccontarsi davanti alla cinepresa. Spezzoni dei suoi film, o di opere in qualche modo collegate, si alternano alle considerazioni, ai ricordi, alle spiegazioni e agli aneddoti narrati dal regista. Il risultato è un documentario sicuramente interessante (almeno per i fan) e ricco di spunti (a tratti anche divertente, come quando De Palma giudica il remake del suo Carrie – Lo sguardo di Satana, del 1976), ma che appare troppo piatto, senza picchi e invenzioni, e che soprattutto rischia di lasciare indifferenti – e pure un po’ annoiati – tutti coloro che non fanno parte della tribù cinefila appassionata al cinema del regista. Probabilmente Noah Baumbach è rimasto vittima del timore reverenziale, ma questa volta l’umiltà non è stata buona consigliera. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, in occasione del Premio Jaeger Le-Coultre Glory to Filmaker conferito a De Palma.
Documentario tradizionale e ordinario che ripercorre, in ordine cronologico, la carriera di Brian De Palma, protagonista assoluto non solo perché il film è a lui dedicato, ma anche perché è lo stesso autore della New Hollywood a raccontare e a raccontarsi davanti alla cinepresa. Spezzoni dei suoi film, o di opere in qualche modo collegate, si alternano alle considerazioni, ai ricordi, alle spiegazioni e agli aneddoti narrati dal regista. Il risultato è un documentario sicuramente interessante (almeno per i fan) e ricco di spunti (a tratti anche divertente, come quando De Palma giudica il remake del suo Carrie – Lo sguardo di Satana, del 1976), ma che appare troppo piatto, senza picchi e invenzioni, e che soprattutto rischia di lasciare indifferenti – e pure un po’ annoiati – tutti coloro che non fanno parte della tribù cinefila appassionata al cinema del regista. Probabilmente Noah Baumbach è rimasto vittima del timore reverenziale, ma questa volta l’umiltà non è stata buona consigliera. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, in occasione del Premio Jaeger Le-Coultre Glory to Filmaker conferito a De Palma.