Eddington
Eddington
Durata
145
Formato
Regista
Maggio 2020. Nel pieno della pandemia di Covid-19, la tranquilla cittadina di Eddington, nel Nuovo Messico, è stravolta dalla crescente tensione tra lo sceriffo Joe Cross (Joaquin Phoenix) e il sindaco Ted García (Pedro Pascal). La comunità, sotto gli occhi di tutti a causa dell'esposizione mediatica veicolata sui social network, arriva a un punto di rottura quando i conflitti tra i due sfociano nella violenza.
A due anni dal folle viaggio nella psicanalisi messo in scena in Beau ha paura (2023), Ari Aster si affida di nuovo a Joaquin Phoenix, ancora una volta impegnato in una prova di dimesso istrionismo da applausi, per fare una fotografia in movimento di tutte le contraddizioni, le ossessioni e i fenomeni di massa dell'America di oggi. Un'istantanea iper contemporanea che frammenta l'ottusa provincia statunitense sotto la lente deformante della dark comedy, secondo un procedere per accumulo che in un certo senso sembra essere uno dei tratti distintivi della poetica dell'autore newyorkese. Tantissima carne al fuoco per un progetto consapevolmente destabilizzante, che diventa un catalogo dell'assurdo capace però di rimanere sempre ancorato alla realtà di oggi, anche quando gli eventi superano il punto di rottura. Le derive complottiste conseguenti al diffondersi della pandemia e del suo corollario mediatico, la violenza repressa durante l'isolamento forzato, le campagne di protesta del movimento Black Lives Matter, l'isteria collettiva che genera assurdi fenomeni virali sui social: i modelli USA vengono sezionati senza pietà, nonostante non tutte le stoccate giungano a bersaglio. A lasciare maggiormente il segno è il versante politico di un film, in questo senso, molto coraggioso: Aster ridicolizza i punti fermi dell'establishment trumpiano tra eccessi ben calibrati e alcune soluzioni banali, ma il quadro complessivo rimane sempre solido. Anche grazie a una regia particolarmente ispirata, il film trova notevole senso cinematografico nell'affrontare i diversi generi che affronta. Se l'umorismo nero è la base del progetto, ad assumere valore cruciale è la dimensione western, che trova nell'epilogo un momento di grande cinema. Un film da prendere o lasciare, illuminato da attori in grande forma, ma anche appesantito da un eccesso di ambizione. Presentato in concorso al Festival di Cannes.