Gli equilibristi
Durata
107
Formato
Regista
Giulio (Valerio Mastandrea) è sposato con Elena (Barbora Bobulova), ha due figli e lavora come impiegato comunale. Quando si separa dalla moglie che non accetta il suo tradimento, deve abbandonare il proprio benessere alla ricerca di un nuovo equilibrio, convivendo con lo spauracchio della povertà.
Dietro il tentativo di parlare di una situazione piuttosto comune come quella di chi affronta una separazione dal proprio coniuge con conseguenti disagi affettivi ed economici, il regista Ivano De Matteo nasconde il desiderio, in verità piuttosto eloquente se si considera il taglio sociale della pellicola, di proporre un'analisi dell'Italia contemporanea, del suo grigiore e del suo malumore, restituendo prima di tutto l'umanità sofferente e sospesa di chi si ritrova a vivere situazioni di indigenza pressoché totale di punto in bianco. Il tutto però si ferma allo scorcio e al quadro superficiale da servizio televisivo, preferendo soluzioni facili e banali, dialoghi moraleggianti e scambi di battute approssimativi, come quello in cui il padre annuncia alla figlia la separazione. La recitazione è discreta anche se un po' monocorde, l'atmosfera solo in parte apprezzabile, l'insieme in definitiva pretenzioso e poco incisivo.
Dietro il tentativo di parlare di una situazione piuttosto comune come quella di chi affronta una separazione dal proprio coniuge con conseguenti disagi affettivi ed economici, il regista Ivano De Matteo nasconde il desiderio, in verità piuttosto eloquente se si considera il taglio sociale della pellicola, di proporre un'analisi dell'Italia contemporanea, del suo grigiore e del suo malumore, restituendo prima di tutto l'umanità sofferente e sospesa di chi si ritrova a vivere situazioni di indigenza pressoché totale di punto in bianco. Il tutto però si ferma allo scorcio e al quadro superficiale da servizio televisivo, preferendo soluzioni facili e banali, dialoghi moraleggianti e scambi di battute approssimativi, come quello in cui il padre annuncia alla figlia la separazione. La recitazione è discreta anche se un po' monocorde, l'atmosfera solo in parte apprezzabile, l'insieme in definitiva pretenzioso e poco incisivo.