La vita possibile
Durata
100
Formato
Regista
In fuga da un marito violento che nemmeno le denunce sono riuscite a tenere a bada, Anna (Margherita Buy) scappa da Roma insieme al figlio tredicenne Valerio (Andrea Pittorino) e raggiunge Torino per rifugiarsi da Carla (Valeria Golino), un’amica di vecchia data. Quest’ultima, attrice di teatro squattrinata ma di buon cuore, li accoglie a braccia aperte: per Anna e Valerio, però, ricominciare una nuova vita non sarà affatto semplice.
Scritto e diretto da Ivano De Matteo, La vita possibile tratta un tema delicato e attuale come quello della violenza sulle donne, senza però riuscire a incidere più di tanto. Il complicato soggetto viene spesso declinato con svolte narrative forzate e troppo studiate a tavolino, mentre gli unici momenti realmente toccanti sono relegati nelle prime battute. Quello di De Matteo è un grido di denuncia (anche nei confronti di uno stato che tutela le donne fino a un certo punto) incapace di scuotere come avrebbe dovuto, e anche l’idea di una nuova “vita possibile” è trattata senza grande mordente. La parte centrale, inoltre, fatica a coinvolgere, il ritmo spesso cala e alcuni personaggi di contorno (il ristoratore francese in primis) sono privi di vero spessore. Risultato irrisolto, che lascia l’amaro in bocca: si poteva (e si doveva) fare molto di più con un soggetto di questo tipo. Come dichiarato dallo stesso regista, il film è stato scartato dai selezionatori della Mostra di Venezia 2016.
Scritto e diretto da Ivano De Matteo, La vita possibile tratta un tema delicato e attuale come quello della violenza sulle donne, senza però riuscire a incidere più di tanto. Il complicato soggetto viene spesso declinato con svolte narrative forzate e troppo studiate a tavolino, mentre gli unici momenti realmente toccanti sono relegati nelle prime battute. Quello di De Matteo è un grido di denuncia (anche nei confronti di uno stato che tutela le donne fino a un certo punto) incapace di scuotere come avrebbe dovuto, e anche l’idea di una nuova “vita possibile” è trattata senza grande mordente. La parte centrale, inoltre, fatica a coinvolgere, il ritmo spesso cala e alcuni personaggi di contorno (il ristoratore francese in primis) sono privi di vero spessore. Risultato irrisolto, che lascia l’amaro in bocca: si poteva (e si doveva) fare molto di più con un soggetto di questo tipo. Come dichiarato dallo stesso regista, il film è stato scartato dai selezionatori della Mostra di Venezia 2016.