Massimo (Massimo Ceccherini) è alla ricerca d'ispirazione per il suo prossimo film, ma l'unica raccomandazione che riceve da tutte le persone intorno a lui è quella di evitare le volgarità. L'artista in crisi decide così di omaggiare alcuni dei titoli che più ama, riproponendoli seconda la sua visione, supportato dal fido amico Alessandro (Alessandro Paci).

Massimo Ceccherini prova a ripulire la propria immagine di comico volgare costruendo il suo personale tributo alla storia del cinema, citando pellicole come L'esorcista (1973), Lo squalo (1975) e Il silenzio degli innocenti (1991). Partendo da un omaggio felliniano a Otto e mezzo, con un regista in crisi incapace di scrivere un nuovo film, il lungometraggio viene articolato in diversi episodi legati alla vita dell'attore, ma il risultato sono brevi scenette quasi amatoriali, con declinazioni povere e prevedibili, giocate per lo più sulla mimica facciale di Ceccherini. La trama di fondo si riduce a un pretesto per mettere in piedi delle citazioni fini a se stesse nella cornice di un'opera fin pretestuosa.
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