Fair Game – Caccia alla spia
Fair Game
Durata
108
Formato
Regista
L'identità dell'agente segreto della CIA Valerie Plame (Naomi Watts) viene rivelata e messa in cattiva luce da una fuga di notizie, in seguito alle posizioni espresse da lei e dal marito e funzionario governativo Joe Wilson (Sean Penn) circa l'entrata in guerra nel 2003 dell'America contro l'Iraq. Mentre la vita della coppia viene sconvolta, ha inizio una scottante indagine federale.
Tratto del libro di memorie della stessa Valerie Plame, Fair Game: My Life as a Spy, My Betrayal by the White House, Fair Game – Caccia alla spia è un lineare film d'inchiesta che affronta lo scottante tema della libertà d'opinione in un momento storico delicato e in un contesto in cui le voci fuori dal coro erano considerate ostacoli al bene comune. Al centro un fatto di cronaca complesso e delicato, che viene affrontato dal regista in maniera troppo didascalica e puntando sulle flebili emozioni trasmesse dalle solide (ma non eccelse) interpretazioni di Sean Penn e Naomi Watts. L'argomento spinoso dell'invasività statale ai danni del libero cittadino e l'ingerenza della politica nell'esercizio delle proprie libertà sono messi in secondo piano rispetto a una corposa, ma sterile, porzione di film dedicata all'inchiesta, dagli esiti certi e dalla tensione labile. Visione interessante, comunque, per conoscere uno scandalo che mise in cattiva luce il governo degli Stati Uniti e in particolare l'amministrazione Bush, portando alla condanna di Lewis Libby, funzionario dell'allora vicepresidente Dick Chaney. Sceneggiatura di Jez e John-Henry Butterworth, colonna sonora di John Powell.
Tratto del libro di memorie della stessa Valerie Plame, Fair Game: My Life as a Spy, My Betrayal by the White House, Fair Game – Caccia alla spia è un lineare film d'inchiesta che affronta lo scottante tema della libertà d'opinione in un momento storico delicato e in un contesto in cui le voci fuori dal coro erano considerate ostacoli al bene comune. Al centro un fatto di cronaca complesso e delicato, che viene affrontato dal regista in maniera troppo didascalica e puntando sulle flebili emozioni trasmesse dalle solide (ma non eccelse) interpretazioni di Sean Penn e Naomi Watts. L'argomento spinoso dell'invasività statale ai danni del libero cittadino e l'ingerenza della politica nell'esercizio delle proprie libertà sono messi in secondo piano rispetto a una corposa, ma sterile, porzione di film dedicata all'inchiesta, dagli esiti certi e dalla tensione labile. Visione interessante, comunque, per conoscere uno scandalo che mise in cattiva luce il governo degli Stati Uniti e in particolare l'amministrazione Bush, portando alla condanna di Lewis Libby, funzionario dell'allora vicepresidente Dick Chaney. Sceneggiatura di Jez e John-Henry Butterworth, colonna sonora di John Powell.