
Free Guy – Eroe per gioco
Free Guy
Durata
115
Formato
Regista
Guy (Ryan Reynolds), un impiegato di banca, scopre di essere un personaggio all'interno di un videogame. Dopo aver realizzato che non è una persona reale, l'uomo intraprende una crociata contro i creatori del gioco, intenzionati a chiudere baracca, intenzionati a cancellare per sempre il suo mondo.
Shawn Levy prosegue il suo percorso nel cinema di intrattenimento per famiglie, dopo la trilogia di Una notte al museo e Real Steel. Con Free Guy – Eroe per gioco il regista esplora il mondo della fantascienza pura, declinata attraverso il linguaggio parlato dalla maggior parte dei ragazzi: quello di Fortnite. Diverse sequenze (e movimenti degli attori) sono infatti ispirati al celebre videogioco che ha spopolato negli ultimi anni e a cui Levy si rifà per ambientare le vicende di Guy, in una trama ibrida dal sapore di Ready Player One e The Truman Show. Purtroppo, però, dopo un incipit convincente e intrigante, con il passare dei minuti il ritmo cala e la trama si adagia sulla comfort zone di binari già battuti più volte negli ultimi anni, senza lasciare nessuno spunto veramente degno di nota. L’intrattenimento non manca e Ryan Reynolds è una certezza in un ruolo come quello di Guy, come è apprezzabile e divertente il cameo di Channing Tatum, oltre a qulache citazione nerd ben posizionata. Il tentativo di riflettere sull’intelligenza artificiale (s)cade troppo sull’emotività, per cui le premesse, tuttavia, non sono del tutto mantenute e la sensazione è di trovarsi di fronte a una buona occasione mancata.
Shawn Levy prosegue il suo percorso nel cinema di intrattenimento per famiglie, dopo la trilogia di Una notte al museo e Real Steel. Con Free Guy – Eroe per gioco il regista esplora il mondo della fantascienza pura, declinata attraverso il linguaggio parlato dalla maggior parte dei ragazzi: quello di Fortnite. Diverse sequenze (e movimenti degli attori) sono infatti ispirati al celebre videogioco che ha spopolato negli ultimi anni e a cui Levy si rifà per ambientare le vicende di Guy, in una trama ibrida dal sapore di Ready Player One e The Truman Show. Purtroppo, però, dopo un incipit convincente e intrigante, con il passare dei minuti il ritmo cala e la trama si adagia sulla comfort zone di binari già battuti più volte negli ultimi anni, senza lasciare nessuno spunto veramente degno di nota. L’intrattenimento non manca e Ryan Reynolds è una certezza in un ruolo come quello di Guy, come è apprezzabile e divertente il cameo di Channing Tatum, oltre a qulache citazione nerd ben posizionata. Il tentativo di riflettere sull’intelligenza artificiale (s)cade troppo sull’emotività, per cui le premesse, tuttavia, non sono del tutto mantenute e la sensazione è di trovarsi di fronte a una buona occasione mancata.