
L'uomo che volle farsi re
The Man Who Would Be King
Durata
129
Formato
Regista
Fine XIX secolo. I due avventurieri Daniel Dravot (Sean Connery) e Peachy Carnehan (Michael Caine), ex militari dell'esercito britannico in India, compiono un pericoloso viaggio nel Kafiristan (sulle montagne afghane) sulle orme di Alessandro Magno. Il piano, assoggettare la popolazione locale, sembra funzionare quando gli autoctoni scambiano Daniel per una divinità, ma non tutto andrà liscio.
Dal romanzo L'uomo che volle essere re di Rudyard Kipling, che nel film ha un ruolo piuttosto rilevante e viene interpretato da Christopher Plummer, nasce un dramma avventuroso con velleità di denuncia. Progetto che John Huston coltivò per due decenni, molto fedele alla fonte letteraria, la pellicola regala un respiro d'altri tempi, una grandiosità epica, abbondanti dosi di humour e paesaggi suggestivi (l'India e il rurale Afghanistan ricostruiti in Marocco). Soprattutto, è un'intelligente satira che sbeffeggia la cupidigia, la disumanità e la stupidità che stanno alla base del colonialismo, rappresentate da due protagonisti che si credono bigger than life e finiscono col rivelarsi solo folli e meschini (sebbene la guasconeria e la sincerità della loro amicizia virile stimoli la simpatia dello spettatore). Li interpretano un sublime Michael Caine e un grandioso Sean Connery, ormai definitivamente emancipato dal personaggio di James Bond. Da riscoprire. Nel piccolo ruolo di Rossana c'è Shakira Caine, moglie di Michael. Scritto dal regista con Gladys Hill; musiche di Maurice Jarre, fotografia di Oswald Morris. Candidato a quattro Oscar: sceneggiatura, scenografia, costumi, montaggio.
Dal romanzo L'uomo che volle essere re di Rudyard Kipling, che nel film ha un ruolo piuttosto rilevante e viene interpretato da Christopher Plummer, nasce un dramma avventuroso con velleità di denuncia. Progetto che John Huston coltivò per due decenni, molto fedele alla fonte letteraria, la pellicola regala un respiro d'altri tempi, una grandiosità epica, abbondanti dosi di humour e paesaggi suggestivi (l'India e il rurale Afghanistan ricostruiti in Marocco). Soprattutto, è un'intelligente satira che sbeffeggia la cupidigia, la disumanità e la stupidità che stanno alla base del colonialismo, rappresentate da due protagonisti che si credono bigger than life e finiscono col rivelarsi solo folli e meschini (sebbene la guasconeria e la sincerità della loro amicizia virile stimoli la simpatia dello spettatore). Li interpretano un sublime Michael Caine e un grandioso Sean Connery, ormai definitivamente emancipato dal personaggio di James Bond. Da riscoprire. Nel piccolo ruolo di Rossana c'è Shakira Caine, moglie di Michael. Scritto dal regista con Gladys Hill; musiche di Maurice Jarre, fotografia di Oswald Morris. Candidato a quattro Oscar: sceneggiatura, scenografia, costumi, montaggio.