La pantera rosa
The Pink Panther
Durata
93
Formato
Regista
Il pasticcione Jacques Clouseau (Steve Martin) è appena stato nominato ispettore dal suo capo, Dreyfus (Kevin Kline), con lo scopo di risolvere un difficile caso che coinvolge l'assassinio di un allenatore di calcio e la sparizione del diamante Pantera Rosa. Il poliziotto si metterà sulle tracce del colpevole, generando una valanga di disastri.
Reboot della serie La Pantera Rosa, partita nel 1963 per mano di Blake Edwards, questa triste rivisitazione a scopo puramente commerciale è quanto di più lontano ci possa essere dall'originale. Si tenta di emulare le caratteristiche dei personaggi che hanno reso questa saga indimenticabile, ma il Clouseau di Steve Martin perde tutta la presunzione e la cattiveria dell'indimenticabile francofono Peter Sellers, dando vita a un simpatico (e banale) pasticcione, invece del geniale, fanatico e incompetente predecessore. La regia manca del guizzo ironico e acuto di Edwards e lascia che siano le gag a dettare i tempi, rimanendo totalmente priva di consistenza, e non servono le moltissime partecipazioni celebri, da Beyoncé a Clive Owen, a risollevare i toni. Quello che resta alla fine della visione è l'impressione di aver assistito all'ombra opaca e decadente del grande cinema del passato: un film da dimenticare.
Reboot della serie La Pantera Rosa, partita nel 1963 per mano di Blake Edwards, questa triste rivisitazione a scopo puramente commerciale è quanto di più lontano ci possa essere dall'originale. Si tenta di emulare le caratteristiche dei personaggi che hanno reso questa saga indimenticabile, ma il Clouseau di Steve Martin perde tutta la presunzione e la cattiveria dell'indimenticabile francofono Peter Sellers, dando vita a un simpatico (e banale) pasticcione, invece del geniale, fanatico e incompetente predecessore. La regia manca del guizzo ironico e acuto di Edwards e lascia che siano le gag a dettare i tempi, rimanendo totalmente priva di consistenza, e non servono le moltissime partecipazioni celebri, da Beyoncé a Clive Owen, a risollevare i toni. Quello che resta alla fine della visione è l'impressione di aver assistito all'ombra opaca e decadente del grande cinema del passato: un film da dimenticare.