La grande sparata

Prima guerra mondiale. Un mite soldato belga (Harry Langdon), dopo esser stato fatto prigioniero dai tedeschi, diventa assistente di un uomo cannone, il Grande Zandow (Arthur Thalasso), che seguirà fino in America. Qui troverà la sua “madrina di guerra” (Priscilla Bonner) e finirà per sostituire lo stesso Zandow.

È il primo lungometraggio di rilievo girato da Frank Capra che, a ventinove anni, dirige una commedia divertente e godibile fin dalle prime battute. Forte di una sceneggiatura impeccabile, il film punta su gag di alto livello, buoni colpi di scena e su un protagonista perfettamente in parte, che guadagnò popolarità e prestigio proprio con questo ruolo: Harry Langdon è perfetto e sembra che il ruolo gli sia stato cucito addosso. Notevole e molto meno banale di quanto il soggetto di base potrebbe suggerire, grazie anche a una pregevole cura nella costruzione dei personaggi di contorno: il Grande Zandow in primis, ma anche le figure che si vedono meno contribuiscono all'ottima riuscita dell'insieme. Conosciuto anche come L'atleta innamorato e L'uomo più forte del mondo.