
Mr. Smith va a Washington
Mr. Smith Goes to Washington
Durata
129
Formato
Regista
Jefferson Smith (James Stewart), giovane leader dei boy-scout con poca esperienza politica, viene chiamato a Washington per sostituire un senatore deceduto. I suoi colleghi anziani pensano di poterlo manipolare a proprio piacimento, ma Smith riuscirà a non farsi corrompere e a far passare un disegno di legge a cui tiene tremendamente.
Frank Capra si “dà alla politica” e mette in scena uno dei personaggi più memorabili del cinema classico a stelle e strisce: Mr. Smith, fin dal cognome che porta, è un tipico uomo medio, nato e cresciuto con il mito della democrazia americana e della città di Washington. È un eroe populista (nel senso più ampio e statunitense del termine), pronto a combattere la corrotta burocrazia governativa e deciso a difendere quel popolo che è stato chiamato a rappresentare. Lo spunto del campo estivo per i boy-scout (che dovrebbe sorgere su un terreno scelto dai politicanti corrotti per costruire una diga) è un modo per Capra (e per il suo sceneggiatore Sidney Buchman) di portare sullo schermo una nuova rappresentazione dello scontro tra Davide e Golia, in cui ancora una volta è il primo ad avere la meglio. Indimenticabile il lungo discorso del protagonista che finisce, stremato, per svenire a terra. Semplicemente straordinario James Stewart, ma l'intero parterre di interpreti è di rara grandezza: da Jean Arthur, nella parte della coraggiosa e brillante segretaria Saunders, a Claude Rains, nei panni del corrotto senatore Joseph Pain. Ritmo e tempi di montaggio perfetti per un film in cui il lieto fine lascia comunque l'amaro in bocca per tutto quello a cui abbiamo assistito in precedenza. 11 nomination e un solo Oscar portato a casa: il miglior soggetto (Lewis R. Foster). Generò una serie televisiva omonima che venne trasmessa sulla Abc dal 1962 al 1963.
Frank Capra si “dà alla politica” e mette in scena uno dei personaggi più memorabili del cinema classico a stelle e strisce: Mr. Smith, fin dal cognome che porta, è un tipico uomo medio, nato e cresciuto con il mito della democrazia americana e della città di Washington. È un eroe populista (nel senso più ampio e statunitense del termine), pronto a combattere la corrotta burocrazia governativa e deciso a difendere quel popolo che è stato chiamato a rappresentare. Lo spunto del campo estivo per i boy-scout (che dovrebbe sorgere su un terreno scelto dai politicanti corrotti per costruire una diga) è un modo per Capra (e per il suo sceneggiatore Sidney Buchman) di portare sullo schermo una nuova rappresentazione dello scontro tra Davide e Golia, in cui ancora una volta è il primo ad avere la meglio. Indimenticabile il lungo discorso del protagonista che finisce, stremato, per svenire a terra. Semplicemente straordinario James Stewart, ma l'intero parterre di interpreti è di rara grandezza: da Jean Arthur, nella parte della coraggiosa e brillante segretaria Saunders, a Claude Rains, nei panni del corrotto senatore Joseph Pain. Ritmo e tempi di montaggio perfetti per un film in cui il lieto fine lascia comunque l'amaro in bocca per tutto quello a cui abbiamo assistito in precedenza. 11 nomination e un solo Oscar portato a casa: il miglior soggetto (Lewis R. Foster). Generò una serie televisiva omonima che venne trasmessa sulla Abc dal 1962 al 1963.