Orizzonte perduto
Lost Horizon
Durata
97
Formato
Regista
Durante la guerra sino-giapponese, un gruppo di occidentali – guidati dal diplomatico e letterato inglese Robert Conway (Ronald Colman) – in fuga dal conflitto su un piccolo aereo, precipitano sulle montagne dell'Himalaya. Sopravvissuti, vengono portati da un gruppo di indigeni nella mitica città di Shangri-La, luogo incantato e allo stesso tempo minaccioso. A Conway viene proposto di fermarsi a guidare la comunità ma, spinto da suo fratello (John Howard), preferisce scappare.
Ispirato all'omonimo romanzo di James Hilton, Orizzonte perduto deve il suo fascino alla magnifica città di Shangri-La, dove il tempo si è fermato e in cui tutti gli uomini vivono in pace. È un luogo utopico, o forse più semplicemente un sogno, che funge da spazio sublime e inquietante, fantasmatico e suggestivo. Il risultato è un film dai connotati onirici e fantastici, decisamente insoliti nella solitamente pragmatica carriera di Capra. Notevole dal punto di vista visivo e capace di intrattenere dal versante narrativo, è una pellicola i cui difetti (una conclusione posticcia) vengono nascosti dallo spessore della confezione e dall'accurata caratterizzazione dei tanti personaggi in scena. Vinse due premi Oscar: miglior scenografia e miglior montaggio. Nel 1973, Charles Jarrott ne trasse un remake omonimo in chiave musicale.
Ispirato all'omonimo romanzo di James Hilton, Orizzonte perduto deve il suo fascino alla magnifica città di Shangri-La, dove il tempo si è fermato e in cui tutti gli uomini vivono in pace. È un luogo utopico, o forse più semplicemente un sogno, che funge da spazio sublime e inquietante, fantasmatico e suggestivo. Il risultato è un film dai connotati onirici e fantastici, decisamente insoliti nella solitamente pragmatica carriera di Capra. Notevole dal punto di vista visivo e capace di intrattenere dal versante narrativo, è una pellicola i cui difetti (una conclusione posticcia) vengono nascosti dallo spessore della confezione e dall'accurata caratterizzazione dei tanti personaggi in scena. Vinse due premi Oscar: miglior scenografia e miglior montaggio. Nel 1973, Charles Jarrott ne trasse un remake omonimo in chiave musicale.