L'eterna illusione

Tony Kirby (James Stewart), figlio di un ricco banchiere, s'innamora ricambiato della bella Alice (Jean Arthur), appartenente a una famiglia bizzarra e decisamente meno abbiente, capeggiata da Martin Vanderhof (Lionel Barrymore). Quest'ultimo è l'unico del quartiere che non vuole vendere il suo terreno al cinico Anthony P. Kirby (Edward Arnold), padre di Tony, deciso a costruire una grande fabbrica di armamenti. La relazione tra i due giovani, così, si fa sempre più complessa, ma le cose riusciranno a risolversi nel modo giusto.

Uno dei prototipi della commedia classica americana. Buoni sentimenti, rivalità che finiscono per scomparire, trionfo dell'amore su tutto il resto: lo schema è piuttosto semplice, ma Frank Capra riesce a inserirci una serie d'importanti elementi storico-politici relativi al New Deal, alla falsità del “Dio denaro” e alla necessità di aiutare il proprio prossimo in difficoltà. Nella notevole sceneggiatura di Robert Riskin, a colpire è soprattutto la caratterizzazione dei vari membri della famiglia di Alice: tutti sono connotati in maniera surreale, divertente e quasi fumettistica. Anche grazie a una perfetta scelta degli interpreti, Capra riesce così a dar vita a una variopinta galleria di figure inizialmente distanti che, col passare dei minuti, finiscono per avvicinarsi: e questo non vale soltanto per la coppia protagonista, ma anche per i due capifamiglia rivali (bravissimi Barrymore e Arnold) che finiranno per suonare insieme nella ottimista e piacevole conclusione. Tanta carne al fuoco, ma ben gestita e di cali non c'è nemmeno l'ombra. Due premi Oscar, i principali: miglior film e miglior regista.