The Hide
The Hide
Durata
82
Formato
Regista
Roy Tunt (Alex Macqueen), meticoloso appassionato di birdwatching, come ogni mattina si rinchiude in un isolato rifugio nelle desolate lande delle paludi del Suffolk, per completare finalmente la sua maniacale catalogazione di uccelli inglesi. La calma del rifugio è interrotta dalla minacciosa e inquietante intrusione di Dave (Phil Campbell), che inizia un sottile duello psicologico con Roy, disturbato dalla sola idea di dover interagire con un'altra persona. La tensione tra i due porterà a tragiche conseguenze.
«Il falco assale il coniglio. Il coniglio reagisce». Lungometraggio d'esordio di Marek Losey (classe 1971), nipote del celebre Joseph, The Hide è un serrato e claustrofobico dramma, in cui i due protagonisti (unici interpreti) si sfidano in un sottile gioco al massacro dove l'equilibrio psichico di ciascuno dei due è messo a dura prova nel momento in cui riaffiorano i fantasmi del passato. Il tempo sembra non scorrere mai, i minuti sembrano ore, le ore sembrano giorni. All'immobilità dell'interno, si contrappone il volo degli uccelli all'esterno, liberi di volare nella gelida brughiera britannica. Dopotutto, la condizione umana e quella animale hanno più di un punto di contatto, soprattutto quando si innesca una spietata lotta alla sopravvivenza. La costante tensione sotterranea che permea la vicenda, la messinscena essenziale e la cura per i dettagli (la ritualità dei gesti, il significato degli oggetti) contribuiscono a definire un avvincente studio di caratteri in cui il racconto assume toni sempre più angoscianti, costringendo lo spettatore a uno spiazzante ribaltamento di prospettiva. Un esordio, poco distribuito e ancor meno visto, che avrebbe meritato maggior fortuna.
«Il falco assale il coniglio. Il coniglio reagisce». Lungometraggio d'esordio di Marek Losey (classe 1971), nipote del celebre Joseph, The Hide è un serrato e claustrofobico dramma, in cui i due protagonisti (unici interpreti) si sfidano in un sottile gioco al massacro dove l'equilibrio psichico di ciascuno dei due è messo a dura prova nel momento in cui riaffiorano i fantasmi del passato. Il tempo sembra non scorrere mai, i minuti sembrano ore, le ore sembrano giorni. All'immobilità dell'interno, si contrappone il volo degli uccelli all'esterno, liberi di volare nella gelida brughiera britannica. Dopotutto, la condizione umana e quella animale hanno più di un punto di contatto, soprattutto quando si innesca una spietata lotta alla sopravvivenza. La costante tensione sotterranea che permea la vicenda, la messinscena essenziale e la cura per i dettagli (la ritualità dei gesti, il significato degli oggetti) contribuiscono a definire un avvincente studio di caratteri in cui il racconto assume toni sempre più angoscianti, costringendo lo spettatore a uno spiazzante ribaltamento di prospettiva. Un esordio, poco distribuito e ancor meno visto, che avrebbe meritato maggior fortuna.