Cortigiana di Parigi (Greta Garbo), mantenuta da un ricco barone (Henry Daniell), s'innamora follemente di un giovane (Robert Taylor) per il quale sarebbe disposta a lasciare tutto quello che ha. Il padre di lui, in segreto, la convince a lasciar perdere.

Tratto dal dramma La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio, di cui è una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite in assoluto, Margherita Gauthier è un melodramma struggente, che commuove senza eccessi retorici e che appassiona dal primo all'ultimo minuto, grazie alla raffinata messinscena di George Cukor e all'intensa performance di Greta Garbo (in una delle prove più significative della sua intera carriera). I dialoghi sono credibili e ben curati, e arricchiscono una sceneggiatura già efficace di per sé. Valorizzata da una confezione solidissima, Margherita Gauthier è una delle pellicole romantiche più significative degli anni Trenta nonché, dopo Ninotchka (1939) di Ernst Lubitsch, il miglior risultato della filmografia di Greta Garbo.
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