Il maestro
Durata
125
Formato
Regista
Estate, fine anni Ottanta. Raul (Pierfrancesco Favino) è un sedicente ex campione di tennis; Felice (Tiziano Menichelli) una giovane promessa di questo sport (o almeno questo è quello che credono in famiglia). I due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, di torneo in torneo, porterà entrambi ad assaporare nuove prospettive.
Dopo il successo de L’ultima notte di amore (2023), Andrea Di Stefano torna alla regia di un nuovo lungometraggio con protagonista ancora una volta Pierfrancesco Favino. Il maestro è un classico cammino di formazione, dove il mondo degli adulti dovrà fare i conti con quello dei più piccoli e vicendevolmente supportarsi per affrontare le rispettive difficoltà. Niente di nuovo sotto il sole, anche se l’impostazione on the road ambientata nell’Italia degli anni Ottanta, dove l’illusione del successo sportivo spingeva molte famiglie a sacrifici piuttosto sconsiderati, funziona e riesce a coinvolgere il pubblico in un abbraccio più che nostalgico. Buona anche l’alchimia tra i due attori protagonisti, ma purtroppo il tutto non basta per far decollare il progetto come si deve. Il maestro è infatti una commedia agrodolce che non riesce sempre a mantenere gli equilibri necessari e, soprattutto sul finale, eccede tra le troppe tematiche affrontate e situazioni un po’ retoriche. Peccato, perché la mano solida del regista si vede così come sono interessanti gli omaggi alla stagione del cinema italiano degli anni Sessanta. Tuttavia, arrivati alla fine della visione, si resta più con un senso di già visto che con un appagamento emotivo. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2025.