Io prima di te
Me Before You
Durata
110
Formato
Regista
Louisa (Emilia Clarke) accetta un lavoro come badante di Will (Sam Claflin), un miliardario giovane e bello rimasto paralizzato dopo un incidente. All’inizio la ragazza si dovrà scontrare contro il nichilismo dell’uomo, ma poco a poco la sua allegria riuscirà ad alleviare temporaneamente il suo dolore.
Tratto dall’omonimo best-seller di Jojo Moyes, che è anche sceneggiatrice del fedelissimo adattamento, Io prima di te si inscrive nel solco dei drammoni sentimentali ad alto tasso di lacrimosità. Solidamente costruito sui cliché più ritriti, basa la prima parte sull’aspro contrasto tra l’inossidabile solarità di Louisa e la cinica cupezza di Will, naturalmente destinata a incrinarsi davanti alla travolgente insistenza della giovane: da un déjà-vu all’altro, arrancando su un sentiero appiccicoso di melassa, il film non si fa mancare nulla, dal ballo tetraplegico alle simpatiche gite dei due (ovviamente) innamorati. Novella Pollyanna, ma persino più irritante, Louisa non perde occasione di ricordare che la vita è meravigliosa fino all’esasperazione. Unica nota di interesse, il riferimento al suicidio assistito, affatto scontato in un prodotto così banale che, quantomeno, riesce ad avere un piccolo riscatto nella parte conclusiva.
Tratto dall’omonimo best-seller di Jojo Moyes, che è anche sceneggiatrice del fedelissimo adattamento, Io prima di te si inscrive nel solco dei drammoni sentimentali ad alto tasso di lacrimosità. Solidamente costruito sui cliché più ritriti, basa la prima parte sull’aspro contrasto tra l’inossidabile solarità di Louisa e la cinica cupezza di Will, naturalmente destinata a incrinarsi davanti alla travolgente insistenza della giovane: da un déjà-vu all’altro, arrancando su un sentiero appiccicoso di melassa, il film non si fa mancare nulla, dal ballo tetraplegico alle simpatiche gite dei due (ovviamente) innamorati. Novella Pollyanna, ma persino più irritante, Louisa non perde occasione di ricordare che la vita è meravigliosa fino all’esasperazione. Unica nota di interesse, il riferimento al suicidio assistito, affatto scontato in un prodotto così banale che, quantomeno, riesce ad avere un piccolo riscatto nella parte conclusiva.