La rivolta del cielo

Sulla Montagna dei Fiori e dei Frutti vive il re delle scimmie Sun Wukong, un guerriero mutaforma tanto potente quanto capriccioso e irriverente nei confronti delle divinità. L’Imperatore di Giada decide di punirlo per la sua arroganza, ma tenerlo a bada si rivela essere un’impresa più ardua del previsto.

I quattro fratelli Wan producono un film tratto piuttosto fedelmente dai primi capitoli de Il viaggio in Occidente di Wu Cheng’en. Già nel 1941 i gemelli Wan Guchan e Wan Laiming avevano adattato parte del grande romanzo in quello che è risultato essere il primo lungometraggio d’animazione cinese, La principessa dal ventaglio di ferro. Questa volta, il secondo, ormai divenuto direttore della Shanghai Animation Film Studio, prende da solo le redini di un film distribuito inizialmente in due parti (nel 1961 e nel 1964) che racconta la storia dello scimmiotto prima del famoso viaggio. La trama è tutta incentrata sulle monellerie di lui e sui combattimenti, coreografati al ritmo della musica tradizionale. Divertente e visivamente affascinante, la pellicola mostra un’epica fantasy coloratissima e dal forte messaggio ribelle, in cui il protagonista da solo sconfigge l’intero pantheon cinese, eleggendosi pari agli dei.  Se nel romanzo l’arrivo del Buddha porta Sun Wukong alla sconfitta, nel film lui è il grande vincitore: rifiuta un ruolo di second’ordine in Paradiso per vivere da eroe indiscusso nel suo regno, difendendolo con astuzia e abilità. Importante non solo storicamente, ma anche per i risultati artistici che ancora oggi riescono a meravigliare lo spettatore. Tra gli innumerevoli adattamenti dell’opera, questo è decisamente uno dei migliori e riesce a cogliere appieno la straordinaria potenza sovversiva dell’antieroe protagonista.