Il tuo ultimo sguardo
The Last Face
Durata
131
Formato
Regista
Liberia. Wren Petersen (Charlize Theron), direttrice di un’organizzazione internazionale di aiuti umanitari, s’innamora di Miguel Leon (Javier Bardem), un medico coinvolto in una missione. La loro relazione, però, viene messa a dura prova dalla drammatica situazione locale e dalle implicazioni etiche del loro lavoro.
Quinto lungometraggio dietro la macchina da presa per Sean Penn, che ha cercato di sensibilizzare il pubblico occidentale verso quella questione africana che sta a cuore tanto a lui quanto all’attrice protagonista Charlize Theron. Le premesse per un prodotto quantomeno impegnato c’erano tutte, ma bastano pochi istanti per capire che quello che si ha di fronte è un disastro annunciato: la messinscena si fa presto patinata, la retorica terzomondista prende immediatamente il sopravvento e la relazione sentimentale tra i due protagonisti sempre più melensa col passare dei minuti. Così, Penn finisce anche per sminuire e superficializzare il suo oggetto d’indagine e i suoi “messaggi sociali” si trasformano in banali pensierini degni di un tema di quarta elementare. Ricattatorio e grossolano, è una buona lezione per capire cosa non si deve fare quando si cerca di fare del cinema. Spaesata la Theron, imbarazzato Bardem: degni protagonisti di un prodotto agghiacciante. Sbertucciato da continue risate durante la proiezione stampa del Festival di Cannes 2016, dove è stato presentato in concorso.
Quinto lungometraggio dietro la macchina da presa per Sean Penn, che ha cercato di sensibilizzare il pubblico occidentale verso quella questione africana che sta a cuore tanto a lui quanto all’attrice protagonista Charlize Theron. Le premesse per un prodotto quantomeno impegnato c’erano tutte, ma bastano pochi istanti per capire che quello che si ha di fronte è un disastro annunciato: la messinscena si fa presto patinata, la retorica terzomondista prende immediatamente il sopravvento e la relazione sentimentale tra i due protagonisti sempre più melensa col passare dei minuti. Così, Penn finisce anche per sminuire e superficializzare il suo oggetto d’indagine e i suoi “messaggi sociali” si trasformano in banali pensierini degni di un tema di quarta elementare. Ricattatorio e grossolano, è una buona lezione per capire cosa non si deve fare quando si cerca di fare del cinema. Spaesata la Theron, imbarazzato Bardem: degni protagonisti di un prodotto agghiacciante. Sbertucciato da continue risate durante la proiezione stampa del Festival di Cannes 2016, dove è stato presentato in concorso.