Brama di vivere
Lust for Life
Premi Principali
Oscar al miglior attore non protagonista 1957
Golden Globe al miglior attore in un film drammatico 1957
Durata
122
Formato
Regista
Reduce da un passato travagliato e doloroso, il pittore olandese Vincent van Gogh (Kirk Douglas) viene convinto dall'artista Paul Gauguin (Anthony Quinn) a lasciare Parigi per Arles, nel Sud della Francia, per trovare insieme nuove forme di ispirazione. Soggetto a frequenti crisi depressive, dopo essersi reciso un orecchio, van Gogh verrà ricoverato in manicomio. Sempre insoddisfatto delle proprie creazioni artistiche, continuerà a dipingere, arrivando però a spararsi in un campo di grano nei pressi di Auvers-sur-Oise, per poi morire pochi giorni dopo, affiancato dalle cure del fratello Theo (James Donald).
Ispirato all'omonimo romanzo di Irving Stone del 1934, a sua volta basato sull'epistolario di Vincent van Gogh (1853-1890) e del fratello Theo (1857-1891), è un biopic lirico e fiammeggiante dedicato a due artisti che hanno scritto la storia dell'arte moderna e al loro difficilissimo rapporto. Minnelli dimostra una grande sensibilità nel condensare la tensione febbrile, oscura e sudata che ha legato il difficile (e contestato) rapporto tra i protagonisti. Nonostante qualche momento di stanca, la pellicola si presenta come un ritratto (è proprio il caso di dirlo) intimo e mai paternalistico, in grado di indagare dolore e sofferenza di uno dei più controversi geni che la pittura dell'Ottocento abbia mai potuto vantare. L'approccio personale di Minnelli unisce gusto pittorico per l'immagine e sguardo profondo atto a indagare i lati meno noti del protagonista. Eccellente Kirk Douglas, raramente così espressivo, ma Anthony Quinn (premiato con l'Oscar) non gli è da meno. Fondamentale il contributo delle luci e dei colori di Russell Harlan e Freddie Young. Musiche di Miklós Rózsa.
Ispirato all'omonimo romanzo di Irving Stone del 1934, a sua volta basato sull'epistolario di Vincent van Gogh (1853-1890) e del fratello Theo (1857-1891), è un biopic lirico e fiammeggiante dedicato a due artisti che hanno scritto la storia dell'arte moderna e al loro difficilissimo rapporto. Minnelli dimostra una grande sensibilità nel condensare la tensione febbrile, oscura e sudata che ha legato il difficile (e contestato) rapporto tra i protagonisti. Nonostante qualche momento di stanca, la pellicola si presenta come un ritratto (è proprio il caso di dirlo) intimo e mai paternalistico, in grado di indagare dolore e sofferenza di uno dei più controversi geni che la pittura dell'Ottocento abbia mai potuto vantare. L'approccio personale di Minnelli unisce gusto pittorico per l'immagine e sguardo profondo atto a indagare i lati meno noti del protagonista. Eccellente Kirk Douglas, raramente così espressivo, ma Anthony Quinn (premiato con l'Oscar) non gli è da meno. Fondamentale il contributo delle luci e dei colori di Russell Harlan e Freddie Young. Musiche di Miklós Rózsa.