Lovely Rita
Lovely Rita
Durata
79
Formato
Regista
La giovane disadattata Rita (Barbara Osika) trascorre le sue difficile giornate in modo monotono, senza uno scopo, annoiata e insicura. Isolata e senza amici, prova una curiosa attrazione per un conducente d'autobus non più giovanissimo (Peter Fiala) e al contempo si affeziona a Fexi (Christoph Bauer), ragazzo debole e cagionevole. L'incapacità di relazionarsi con un mondo che non comprende e da cui si sente esclusa porterà Rita a commettere l'irreparabile.
Romanzo di formazione che racconta un disagio giovanile piuttosto canonico malgrado uno stile algido e soffusamente orrorifico. Interessante l'uso espressivo delle scenografia e l'insistito utilizzo dello zoom per restituire visivamente un senso di smarrimento e un'inquietudine rarefatti ma non per questo meno violenti e pericolosi. Peccato che la regista esordiente cada in qualche cliché di troppo, vanificando (seppure in parte) una interessante impostazione e un tocco registico che sa fare dell'essenzialità un valore aggiunto anche grazie alla cura dei dettagli e alla valorizzazione dei tempi morti in chiave psicologica. Il rigore formale riduce così al minimo i leziosismi, ma a mancare è una chiave narrativa veramente interessante e originale per affrontare temi già affrontati meglio e in modo meno schematico in altre circostanze. Notevole comunque la prova del cast composto prevalentemente da attori non professionisti.
Romanzo di formazione che racconta un disagio giovanile piuttosto canonico malgrado uno stile algido e soffusamente orrorifico. Interessante l'uso espressivo delle scenografia e l'insistito utilizzo dello zoom per restituire visivamente un senso di smarrimento e un'inquietudine rarefatti ma non per questo meno violenti e pericolosi. Peccato che la regista esordiente cada in qualche cliché di troppo, vanificando (seppure in parte) una interessante impostazione e un tocco registico che sa fare dell'essenzialità un valore aggiunto anche grazie alla cura dei dettagli e alla valorizzazione dei tempi morti in chiave psicologica. Il rigore formale riduce così al minimo i leziosismi, ma a mancare è una chiave narrativa veramente interessante e originale per affrontare temi già affrontati meglio e in modo meno schematico in altre circostanze. Notevole comunque la prova del cast composto prevalentemente da attori non professionisti.