Sulla magica isola greca di Kalokairi, tra passato e presente (e nuovamente sulle immortali note degli Abba), si avvicendano le amicizie, gli amori e i drammi di Donna (Meryl Streep) e della sua allegra famiglia allargata.

«La vita è breve. Il mondo è grande. E io voglio farmi dei ricordi»: è questa la frase che meglio racchiude l’approccio alla vita, spensierato, sensuale, di commovente e rigenerante libertà, della giovane Donna, interpretata in questo secondo film, che è allo stesso tempo prequel e sequel, da una Lily James all’apice della giovinezza e dell’erotismo. Dieci anni dopo il successo cinematografico del musical cucito intorno alle canzoni della leggendaria band svedese degli Abba, Mamma mia! Ci risiamo, diretto da Ol Parker (che rimpiazza Phillyda Lloyd), bissa tutti gli ingredienti del film precedente con ottima e smaliziata padronanza, ribadendo pregi e difetti dell’operazione. L’isola greca di Kalokairi è ancora teatro di una doppia storia che fonde passato e presente, amore e rimpianto, leggerezza e struggimento, con moltissime scelte cromatiche che non fanno che accentuare colori come il blu della malinconia e il bianco della purezza, molto presenti nei paesaggi marini e lacustri inquadrati e, guarda caso, anche i due colori preminenti della bandiera ellenica. L’assenza della Streep si fa sentire, ma Lily James (nei panni di Donna da giovane) non è meno trascinante e ne eredita il testimone con merito, mentre il personaggio della figlia, interpretato da Amanda Seyfried, si conferma più insipido, limitante e a rischio di retorica. Straziante la scena in cui Pierce Brosnan piange sull’album fotografico di Donna da giovane, sexy, sorridente e nel fiore degli anni, nonché suo amore perduto e defunto (soprattutto pensando a quanto dev’essere stato difficile per l’attore irlandese, rimasto vedovo nella vita reale, interpretarla). La presenza di Cher e di un divertito Andy Garcia in permesso premio, che sembra uscito dalla pubblicità italiana dell’Amaro Averna, contribuiscono alla resa divertente dell’operazione: il risultato è un sequel imperfetto e altalenante, ma ancor più generoso del primo capitolo, scamiciato e sognante come un’avventura estiva consumata in fretta ma con pienezza di intenti. Molto spassosa la scenetta post-credits e a dir poco travolgenti gran parte delle coreografie. In formissima Brosnan, ma tutto il cast è in palla e ce n’è davvero per i santi e per i beati.
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