Moonage Daydream
Moonage Daydream
Durata
135
Formato
Regista
La vita di David Bowie raccontata attraverso immagini di repertorio, interviste, racconti e filmati inediti, concentrandosi soprattutto sul suo percorso artistico e musicale.
David Bowie: l’uomo che cadde sulla terra, divenuto l’immagine in cui credere all’alba della seconda metà del XX secolo. Un’icona, in bilico tra sacro e profano, calata perfettamente nella società dei consumi, ma in costante tendenza verso una dimensione altra. È impossibile raccontare consequenzialmente la carriera di un artista del calibro di Bowie, come è impossibile catalogare le infinite ramificazioni del suo lavoro in rigidi compartimenti stagni. Per questo, Brett Morgen, autore specializzato in docu-film di Rockstar come Crossfire Hurricane e Kurt Cobain: Montage of Heck, esce consapevolmente dai canonici sentieri della narrazione biografica. La sua messa in quadro aderisce totalmente al concetto di icona rappresentato da Bowie attraverso molteplici suggestioni e immaginari visivi che si alternano in rapida successione per tutta la pellicola fino alla completa sovrapposizione. Moonage Daydream è un pastiche che scompone e ricompone le personalità multiple di Bowie, Ziggy, Major Tom. La scansione fotografica, tra immagini di concerti, sequenze di capolavori del cinema (da Metropolis a Nosferatu), dipinti e arte contemporanea, si fonde perfettamente con le preponderanti tracce sonore rappresentate, in primis, dalla potentissima discografia di Bowie ma anche dai pensieri dell’artista londinese. La voce fuori campo di Bowie ci racconta la sua visione del mondo, l’intimo senso di solitudine, la sua innata curiosità nei confronti della vita ma soprattutto del significato ultimo che si cela nella ricerca stessa del suo mistero. La potenza supera l’atto sembra dirci Ziggy e forse un film non basta a dare una completa e profonda visione d’insieme del suo universo imperscrutabile ma tanto basta a renderci partecipi di un’avvincente Space Oddity dai caratteri allucinati, alla scoperta di uno dei più grandi artisti del nostro tempo. Presentato Fuori Concorso alla 75ª edizione del Festival di Cannes.
David Bowie: l’uomo che cadde sulla terra, divenuto l’immagine in cui credere all’alba della seconda metà del XX secolo. Un’icona, in bilico tra sacro e profano, calata perfettamente nella società dei consumi, ma in costante tendenza verso una dimensione altra. È impossibile raccontare consequenzialmente la carriera di un artista del calibro di Bowie, come è impossibile catalogare le infinite ramificazioni del suo lavoro in rigidi compartimenti stagni. Per questo, Brett Morgen, autore specializzato in docu-film di Rockstar come Crossfire Hurricane e Kurt Cobain: Montage of Heck, esce consapevolmente dai canonici sentieri della narrazione biografica. La sua messa in quadro aderisce totalmente al concetto di icona rappresentato da Bowie attraverso molteplici suggestioni e immaginari visivi che si alternano in rapida successione per tutta la pellicola fino alla completa sovrapposizione. Moonage Daydream è un pastiche che scompone e ricompone le personalità multiple di Bowie, Ziggy, Major Tom. La scansione fotografica, tra immagini di concerti, sequenze di capolavori del cinema (da Metropolis a Nosferatu), dipinti e arte contemporanea, si fonde perfettamente con le preponderanti tracce sonore rappresentate, in primis, dalla potentissima discografia di Bowie ma anche dai pensieri dell’artista londinese. La voce fuori campo di Bowie ci racconta la sua visione del mondo, l’intimo senso di solitudine, la sua innata curiosità nei confronti della vita ma soprattutto del significato ultimo che si cela nella ricerca stessa del suo mistero. La potenza supera l’atto sembra dirci Ziggy e forse un film non basta a dare una completa e profonda visione d’insieme del suo universo imperscrutabile ma tanto basta a renderci partecipi di un’avvincente Space Oddity dai caratteri allucinati, alla scoperta di uno dei più grandi artisti del nostro tempo. Presentato Fuori Concorso alla 75ª edizione del Festival di Cannes.