Il possesso di un terreno in cui pare che ci sia il petrolio andrà di diritto alla coppia che avrà una figlia femmina: Sabella (Tina Pica) sprona il nipote Raffaele (Renato Salvatori), da poco sposato con la bella Lucia (Sylva Koscina), ma dovrà fare i conti con Don Emilio (Peppino De Filippo), disposto a tutto pur di batterli sul tempo.

Seguito de La nonna Sabella (1957) di Dino Risi. Giorgio Bianchi segue la caratterizzazione dei personaggi del fortunato precedente e punta tutto sui battibecchi tra Peppino De Filippo e Tina Pica. Quest'ultima, come sempre in gran forma, è il principale motivo d'interesse di una pellicola che parte forte salvo poi afflosciarsi con il passare dei minuti, diventando troppo convenzionale e priva di chissà quale verve. Scritto da Alessandro Continenza e Ruggero Maccari con la collaborazione di Luciano Martino.
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