No Other Choice
Eojjeolsuga eobsda
Dove vederlo
In sala - Dal 01/01
Durata
139
Formato
Regista
You Man-su (Lee Byung-hun), padre di famiglia e sposo felice, lavora da 25 anni nel settore della carta, pienamente soddisfatto del suo impiego. Il suo improvviso e immotivato licenziamento lo spinge a cercare un altro lavoro, ma dopo un anno la situazione si complica, portandolo a optare per un cambiamento radicale nel suo atteggiamento.
Dopo l’horror gotico di Stoker (2013), il melodramma d’altri tempi di Mademoiselle (2016) e il noir di Decision to Leave (2022), Park Chan-wook cambia ancora registro, puntando su una commedia nera fortemente iperbolica e sopra le righe, con possibili richiami a Parasite (2019) di Bong Joon-ho, soprattutto nelle tematiche. Le differenze economiche, con conseguenze che sfociano nella violenza, è un argomento molto diffuso nel cinema sudcoreano contemporaneo e anche il soggetto alla base di questa pellicola – a cui Park pensava da quasi vent’anni – non è dei più originali, ma l’autore di Old Boy (2003) riesce comunque a declinarlo in maniera brillante, puntando su una messinscena elegante e su un ottimo uso del sonoro. Alternando musica classica e rumori assordanti, No Other Choice è un’orchestrazione audiovisiva di buona fattura, che trova il suo apice in una strepitosa sequenza in cui alcune canzoni sovrastano il parlato dei personaggi. Prima di arrivarci, però, il film fatica un po’ troppo a carburare, mentre poi è nettissima la crescita col passare dei minuti, giungendo a un finale davvero potente e profondo nei contenuti che sceglie di affrontare. Park riesce a coinvolgere efficacemente grazie anche all’ottima prova di un cast nel complesso in gran forma e a riflessioni che non ci lasciano con il termine dei titoli di coda (sul mondo del lavoro, sull’alienazione ma anche sull’intelligenza artificiale e la tecnologia). Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2025.