Lady Vendetta
Chinjeolhan geumjassi
Durata
112
Formato
Regista
Accusata di aver rapito e ucciso un bambino, Geum-ja Lee (Lee Young-ae) esce di prigione dopo tredici anni e mezzo di detenzione. Il desiderio di vendetta verso il vero assassino, il suo amante Mr. Baek (Choi Min-sik), diventerà il suo unico scopo di vita.
Terzo capitolo della "trilogia della vendetta" del sudcoreano Park Chan-wook che, riprendendo alcuni ingredienti dello splendido precedente Old Boy (2003), mette nuovamente in scena, con grande eleganza, una storia violenta e disturbante in cui di misterioso, però, non c'è quasi niente. La pellicola risulta sostanzialmente divisa in due parti: la prima dedicata allo sviluppo del personaggio della protagonista e alla caratterizzazione dell'ambiente sociale (attraverso la visione d'insieme degli eventi prima e dopo la sua prigionia); la seconda all'esecuzione di una vendetta che ricorda Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie. Se la prima parte è più estetizzante e manierista nel montaggio e nell'uso espressivo del colore (predominano il bianco e il rosso); la seconda, nella sua cupa e funerea ripetitività, è gelidamente catartica, anche a causa di un finale allegorico e ambiguo nella sua linearità. Sentimentale e tragico, poetico e a tratti fanciullesco, ironicamente crudele, Lady Vendetta è l'ideale conclusione di un memorabile trittico di culto, iniziato nel 2002 con Mr. Vendetta. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Terzo capitolo della "trilogia della vendetta" del sudcoreano Park Chan-wook che, riprendendo alcuni ingredienti dello splendido precedente Old Boy (2003), mette nuovamente in scena, con grande eleganza, una storia violenta e disturbante in cui di misterioso, però, non c'è quasi niente. La pellicola risulta sostanzialmente divisa in due parti: la prima dedicata allo sviluppo del personaggio della protagonista e alla caratterizzazione dell'ambiente sociale (attraverso la visione d'insieme degli eventi prima e dopo la sua prigionia); la seconda all'esecuzione di una vendetta che ricorda Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie. Se la prima parte è più estetizzante e manierista nel montaggio e nell'uso espressivo del colore (predominano il bianco e il rosso); la seconda, nella sua cupa e funerea ripetitività, è gelidamente catartica, anche a causa di un finale allegorico e ambiguo nella sua linearità. Sentimentale e tragico, poetico e a tratti fanciullesco, ironicamente crudele, Lady Vendetta è l'ideale conclusione di un memorabile trittico di culto, iniziato nel 2002 con Mr. Vendetta. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.