Non ci resta che piangere
Durata
113
Formato
Regista
Dopo essersi persi nelle campagne toscane, gli amici Saverio (Roberto Benigni) e Mario (Massimo Troisi), in seguito a un temporale, si ritrovano nello stesso posto, ma nel 1492. Dopo il giustificato smarrimento iniziale, i due si adeguano alla nuova esperienza, inserendosi all'interno della vita di paese. Dopo qualche tempo, a Saverio viene in mente di andare in Spagna a bloccare Cristoforo Colombo prima della sua partenza per l'America.
Scritto, diretto e interpretato dalla coppia Massimo Troisi/Roberto Benigni, il film, al momento dell'uscita, ha riscosso un enorme successo di pubblico. Sulla carta, la malinconica e stralunata comicità dell'artista napoletano avrebbe potuto trovare un efficace contraltare nelll'incontenibile esuberanza del comico toscano. In realtà, a parte qualche gag esilarante, il film si rivela nel complesso un'occasione persa, a causa soprattutto di una scrittura molto approssimativa. I due protagonisti sono convincenti e istrionici, ma non bastano a colmare le lacune di una pellicola incapace di sfruttare il suo potenziale iniziale. Anche la regia è banalotta e priva del necessario mordente. Con la sequenza in cui Saverio e Mario scrivono la lettera a Savonarola, Troisi e Benigni hanno voluto omaggiare Totò e Peppino in Totò, Peppino e... la malafemmina (1956).
Scritto, diretto e interpretato dalla coppia Massimo Troisi/Roberto Benigni, il film, al momento dell'uscita, ha riscosso un enorme successo di pubblico. Sulla carta, la malinconica e stralunata comicità dell'artista napoletano avrebbe potuto trovare un efficace contraltare nelll'incontenibile esuberanza del comico toscano. In realtà, a parte qualche gag esilarante, il film si rivela nel complesso un'occasione persa, a causa soprattutto di una scrittura molto approssimativa. I due protagonisti sono convincenti e istrionici, ma non bastano a colmare le lacune di una pellicola incapace di sfruttare il suo potenziale iniziale. Anche la regia è banalotta e priva del necessario mordente. Con la sequenza in cui Saverio e Mario scrivono la lettera a Savonarola, Troisi e Benigni hanno voluto omaggiare Totò e Peppino in Totò, Peppino e... la malafemmina (1956).