Non torno a casa stasera

New York. Quando scopre di essere incinta del proprio marito, Natalie (Shirley Knight) abbandona il nido domestico per dirigersi, senza una meta precisa, verso l'interno degli Stati Uniti d'America. Sulla sua strada incontra Jimmy “Killer” (James Caan), ex giocatore di football con un lieve ritardo mentale, con il quale instaurerà un ambiguo rapporto di dipendenza.

Girato in piena autonomia autoriale dopo il lavoro su commissione fatto con Sulle ali dell'arcobaleno (1968), Non torno a casa stasera è l'ultimo film che Francis Ford Coppola girò prima che Il padrino (1972) lo trasformasse nel regista del cinema americano più ammirato e premiato degli anni '70. Caratterizzata da una regia nervosa e da una forte irrequietezza di fondo, la pellicola quando uscì venne sovente paragonata a Easy Rider (1969), con cui ha in effetti molti punti in comune: il rifiuto della placida morale borghese, il concetto di famiglia da parte dei protagonisti e, infine, il tema del viaggio irrazionale verso l'interno degli USA. Tuttavia, nonostante l'innegabile arditezza tematica e l'ottima prova degli attori, Coppola dimostra di non avere ancora la sensibilità autoriale per sciogliere in modo elegante i nodi creati da una sceneggiatura a tratti confusa e inverosimile, in particolare nel finale ipertrofico e sopra le righe. Grande prova di James Caan nel suo primo ruolo da protagonista.