I ragazzi della 56ª Strada
The Outsiders
Durata
91
Formato
Regista
Primi anni '60, Tulsa. La guerra di bande tra i greasers, proletari imbrillantinati e capitanati dallo strafottente Dallas (Matt Dillon), e i socials, borghesi e arroganti, sfocia nella tragedia. Per difendere l'amico Pony Boy (C. Thomas Howell), infatti, Johnny (Ralph Macchio) uccide un social e muore dopo un incidente. Nuovi scontri e tensioni all'orizzonte.
Tratto dall'omonimo romanzo per ragazzi di S.E. Hinton del 1967 e concepito come un'operazione cinematografica orientata a portare al cinema il giovane pubblico amante dei telefilm dei primi anni ‘80, I ragazzi della 56ª strada è il primo film su commissione cui Francis Ford Coppola si sottopose dopo il disastro commerciale di Un sogno lungo un giorno (1982). Attingendo a piene mani dall'immaginario creato da Nicholas Ray con Gioventù bruciata (1955) e con qualche concessione espressionista (il sangue che inonda la pellicola dopo l'omicidio), il film è un disincantato ritratto vintage della viscerale vitalità dei giovani americani, dove l'obiettivo primario rimane l'intrattenimento del pubblico teenager e dove la riflessione generazionale viene volontariamente evitata, così come qualsiasi contestualizzazione storico-sociale. Il risultato è professionale e solido, ma un po' troppo studiato a tavolino per riuscire a creare la giusta dose di empatia spettatoriale: si lascia guardare, ma raramente emoziona. Rampa di lancio per un'intera generazione di attori destinati a diventare grandi tra gli anni '80 e '90, da Diane Lane a Tom Cruise passando per Matt Dillon e Patrick Swayze. Primo film diretto da Coppola in cui il regista non firma anche la sceneggiatura (scritta da Kathleen Knutsen Rowel). Esiste anche una director's cut da 114 minuti che in realtà aggiunge ben poco.