L'ora di punta
Durata
98
Formato
Regista
Filippo (Michele Lastella) è un agente della Guardia di Finanza dai grandi sogni e facilmente corruttibile. Quando conosce Caterina (Fanny Ardant), un'affascinante donna di mezza età molto ricca e inserita nei giusti ambienti, la conquista, abbandona l'arma e si dedica all'inseguimento del successo economico, anche a costo di scendere a pesanti compromessi.
Al centro del lungometraggio c'è l'ascesa di un uomo senza scrupoli, raccontata in modo sciatto e poco innovativo: l'impianto narrativo procede senza alcuno spunto originale e si appiattisce su un personaggio privo di spessore, ben lontano dal generare la minima emozione nello spettatore. Il rimarcare dei luoghi comuni, come l'immancabile corruzione di certi ambienti, appiattisce i pochi buoni spunti: non si mette in dubbio la veridicità di certe affermazioni, ma l'assolutismo e il qualunquismo con cui sono presentate che contribuiscono a superficializzare l'insieme. La regia è presuntuosa e senza iniziativa, troppo concentrata sui primi piani per offrire un lavoro di spessore. L'opera è stata presentata alla Mostra di Venezia nel 2007.
Al centro del lungometraggio c'è l'ascesa di un uomo senza scrupoli, raccontata in modo sciatto e poco innovativo: l'impianto narrativo procede senza alcuno spunto originale e si appiattisce su un personaggio privo di spessore, ben lontano dal generare la minima emozione nello spettatore. Il rimarcare dei luoghi comuni, come l'immancabile corruzione di certi ambienti, appiattisce i pochi buoni spunti: non si mette in dubbio la veridicità di certe affermazioni, ma l'assolutismo e il qualunquismo con cui sono presentate che contribuiscono a superficializzare l'insieme. La regia è presuntuosa e senza iniziativa, troppo concentrata sui primi piani per offrire un lavoro di spessore. L'opera è stata presentata alla Mostra di Venezia nel 2007.