Lisa e il diavolo

Lisa (Elke Sommer), turista americana in visita a Toledo, si imbatte nel luciferino Leandro (Telly Savalas), che maneggia un manichino dalle fattezze umane in un negozio di artigianato. Sconvolta e disorientata da macabri eventi, la donna è attirata in una decadente villa, nella quale sarà protagonista e vittima di un incubo surreale.

Non convince fino in fondo il teatro gotico messo in scena da Mario Bava che, sulla base di una sceneggiatura scritta a quattro mani con il produttore Alfredo Leone, tratteggia una divagazione onirica caratterizzata da elementi ricorrenti nel suo cinema (la dialettica amore-morte, il tema del doppio confuso con l'instabilità psichica), calati in un'atmosfera tetra. Per quanto il film contenga sequenze suggestive, la trama non è sviluppata in maniera sufficientemente incisiva, né il fascino visivo è paragonabile a precedenti episodi della filmografia di Bava, che gioca sull'ambiguità dei personaggi ma rimane in sterile bilico tra il grottesco e il thriller. Interessante, in ogni caso, per gli appassionati del genere. Presentato nel 1973 al Festival di Cannes, ottenne scarsi riscontri ai botteghini, tant'è che si decise di ritirarlo dalle sale. Un nuovo e infelice montaggio del film, reintitolato La casa dell'esorcismo, venne realizzato nel 1975, con numerose scene aggiuntive che stravolgono completamente trama e atmosfera a favore di un grossolano impatto horror. Versione originale distribuita in DVD solo nel 2004.