Il diavolo
Premi Principali
Golden Globe al miglior attore in un film commedia o musicale 1964
Durata
103
Formato
Regista
Amedeo Ferretti (Alberto Sordi) è un commerciante di pellicce che si reca a Stoccolma per un’asta. Pieno di preconcetti sulle donne svedesi e il loro libertinaggio, proverà a metterli in pratica con esiti inaspettati.
Banale e pure poco divertente disamina degli stereotipi tra un nord Europa sessualmente libero e aperto e un’Italia sempre ancorata a un senso di colpa cristiano che inibisce le donne. Il soggetto poteva forse essere efficace sotto forma di farsa feroce, invece Polidoro sceglie un blando registro nostalgico che non approfondisce nessuna delle già comunque poche carte in tavola. Tre anni dopo Le svedesi, il regista torna a girare in Scandinavia e sembra più lavorare su un proprio feticcio sessuale che altro. Con l’eccezione del “valzer” automobilistico, non c’è davvero nulla da segnalare di positivo, e anche i dialoghi sfiorano spesso il ridicolo e fin la scempiaggine. Alberto Sordi fa sempre la sua figura, ma la recitazione è sotto la sua media, e del resto il personaggio che interpreta, viscido e ipocrita, ha poco da offrire e viene ancor più penalizzato da una sceneggiatura che vorrebbe presentarlo invece come una povera vittima degli eventi. Sordi vinse comunque un Golden Globe e il film si aggiudicò un incomprensibile Orso d’oro. Fatto che stupisce anche di più se si paragona la pellicola al ben altro spessore di Bushido di Tadashi Imai, con cui condivise il premio a Berlino.