Durante un concorso per scegliere gli elefanti dell'imperatore, un gruppo di bracconieri rapisce due pachidermi appartenenti alla famiglia del giovane Kham (Tony Jaa). Il ragazzo intraprende un viaggio fino in Australia per riprenderseli.



The Protector – La legge del Muay Thai è da sempre considerato il seguito ideale di Ong-Bak – Nato per combattere (2003), probabilmente perché i due film condividono la medesima struttura narrativa: in entrambi, infatti, a scatenare gli eventi c'è il furto di qualcosa di sacro (in questo caso i due elefanti) e il viaggio intrapreso da un giovane (sempre Tony Jaa) per farsi giustizia. Nonostante le pellicole però non siano legate in alcun altro modo, condividono i medesimi pregi e difetti. La debolezza della sceneggiature e dei personaggi è evidente, forse pure troppo, così come è evidente il talento di Prachya Pinkaew che qui si cimenta in elaborate scene d'azione (sempre coreografate da Panna Rittikrai) e in un ormai famosissimo piano-sequenza che, non solo spiazza per durata, ma anche per l'impressionante numero di comparse coinvolte e di oggetti di scena devastati.
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