4 marmittoni alle grandi manovre
Durata
90
Formato
Regista
Il pastore ciociaro Serafino (Gianfranco D'Angelo, doppiato da Manlio De Angelis), il ladro di mezza tacca Nino (Sergio Leonardi), il nobile Edoardo De Carolis (Raf Luca) e il mafioso Rosario Lo Cascio (Angelo Pellegrino) vengono chiamati alle armi e collezionano un numero impressionante di danni e figuracce da togliere il sonno al sergente Merode (Lino Banfi). Ma per le quattro reclute arriverà il momento dell'insospettabile riscatto.
Farsa da caserma il cui umorismo è di disarmante pochezza, tra freddure d'avanspettacolo di bassa lega, personaggi talmente sopra le righe da risultare molesti in tempi rapidissimi e nessuna idea che non suoni telefonata, banale e incapace di suscitare ilarità, nemmeno in modo involontario. Accumulo di gag più imbarazzanti che demenziali e recitazione pedestre, ben al di sotto degli standard (non certo elevatissimi) richiesti per un'operazione del genere, non aiutano la causa, mentre la satira antimilitarista è all'acqua di rose, senza alcun tipo di incisività (tanto che alla fine si specifica la natura goliardica del film) e il respiro narrativo, come prevedibile, è davvero cortissimo. Sceneggiatura di rara sciatteria firmata da Bruno Corbucci e Mario Amendola. Comparsata non accreditata di Alvaro Vitali. Il regista Marino Girolami appare nei titoli del film accreditato come Franco Martinelli.
Farsa da caserma il cui umorismo è di disarmante pochezza, tra freddure d'avanspettacolo di bassa lega, personaggi talmente sopra le righe da risultare molesti in tempi rapidissimi e nessuna idea che non suoni telefonata, banale e incapace di suscitare ilarità, nemmeno in modo involontario. Accumulo di gag più imbarazzanti che demenziali e recitazione pedestre, ben al di sotto degli standard (non certo elevatissimi) richiesti per un'operazione del genere, non aiutano la causa, mentre la satira antimilitarista è all'acqua di rose, senza alcun tipo di incisività (tanto che alla fine si specifica la natura goliardica del film) e il respiro narrativo, come prevedibile, è davvero cortissimo. Sceneggiatura di rara sciatteria firmata da Bruno Corbucci e Mario Amendola. Comparsata non accreditata di Alvaro Vitali. Il regista Marino Girolami appare nei titoli del film accreditato come Franco Martinelli.