
I mostri
Durata
118
Formato
Regista
L'Italia degli anni '60 immortalata in venti situazioni diverse: L'educazione sentimentale, La raccomandazione, Il mostro, Come un padre, Presa dalla vita, Il povero soldato, Che vitaccia!, La giornata dell'onorevole, Latin lovers (amanti latini), Testimone volontario, I due orfanelli, L'agguato, Il sacrificato, Vernissage, La musa, Scenda l'oblio, La strada è di tutti, L'oppio dei popoli, Il testamento di Francesco, La nobile arte.
Inimitabile galleria di personaggi e vicende, per quello che a pieno diritto può essere considerato il prototipo dei film a episodi. Pur rispettando la sua natura spezzata e frammentaria, la pellicola gode di un'unitarietà d'indenti difficile da riscontrare in operazioni simili. Il regista e gli sceneggiatori fissano sullo schermo tutte le sfumature di un boom economico che inevitabilmente genera dei mostri, uomini e donne che cercano di restare aggrappati al progresso, che sopravvivono nella giungla urbana sfruttandone furbescamente ogni zona d'ombra. Dall'infanzia traviata in L'educazione sentimentale, sino al tristissimo viale del tramonto de La nobile arte, questo film di Risi prende magicamente la forma di una grottesca parabola e di una commedia dolceamara difficile da dimenticare. Qui al loro meglio, Gassman e Tognazzi si dimostrano inimitabili camaleonti da farsa, volti che si modellano e divertono nonostante i loro personaggi compiano in fondo gesti negativi. Famiglia, cultura, sport, sessualità, religione e giustizia, tutti temi che trovano spazio in quello che può essere giustamente considerato uno dei più esaustivi quadri della società dell'epoca. Nonostante siano dotati tutti di incredibile dignità, i migliori spezzoni restano Testimone volontario, in cui uno strabordante Gassman distrugge il precisino Tognazzi, e proprio La nobile arte, che può vantare uno dei finali più emozionanti dell'intera commedia all'italiana. Seguito da I nuovi mostri (1977), diretto oltre che dallo stesso Risi, anche da Scola e Monicelli, e da un tardivo e quanto indecoroso I mostri oggi (2009) di Enrico Oldoini.
Inimitabile galleria di personaggi e vicende, per quello che a pieno diritto può essere considerato il prototipo dei film a episodi. Pur rispettando la sua natura spezzata e frammentaria, la pellicola gode di un'unitarietà d'indenti difficile da riscontrare in operazioni simili. Il regista e gli sceneggiatori fissano sullo schermo tutte le sfumature di un boom economico che inevitabilmente genera dei mostri, uomini e donne che cercano di restare aggrappati al progresso, che sopravvivono nella giungla urbana sfruttandone furbescamente ogni zona d'ombra. Dall'infanzia traviata in L'educazione sentimentale, sino al tristissimo viale del tramonto de La nobile arte, questo film di Risi prende magicamente la forma di una grottesca parabola e di una commedia dolceamara difficile da dimenticare. Qui al loro meglio, Gassman e Tognazzi si dimostrano inimitabili camaleonti da farsa, volti che si modellano e divertono nonostante i loro personaggi compiano in fondo gesti negativi. Famiglia, cultura, sport, sessualità, religione e giustizia, tutti temi che trovano spazio in quello che può essere giustamente considerato uno dei più esaustivi quadri della società dell'epoca. Nonostante siano dotati tutti di incredibile dignità, i migliori spezzoni restano Testimone volontario, in cui uno strabordante Gassman distrugge il precisino Tognazzi, e proprio La nobile arte, che può vantare uno dei finali più emozionanti dell'intera commedia all'italiana. Seguito da I nuovi mostri (1977), diretto oltre che dallo stesso Risi, anche da Scola e Monicelli, e da un tardivo e quanto indecoroso I mostri oggi (2009) di Enrico Oldoini.