Revolutionary Road
Revolutionary Road
Premi Principali
Golden Globe alla miglior attrice in un film drammatico 2009
Durata
119
Formato
Regista
April (Kate Winslet) e Frank (Leonardo DiCaprio) sono una coppia perfetta: si amano, lui possiede un lavoro solido, vivono in una casa sublime e cavalcano in pieno l'onda del boom economico nell'America degli anni Cinquanta. Forse, però, è tutta apparenza.
Tratto dall'omonimo romanzo di Richard Yates, Revolutionary Road deve molto alle ottime prestazioni dei due attori protagonisti, tornati in scena insieme a undici anni di distanza da Titanic (1997) di James Cameron, ma ha anche dalla sua un forte impianto cinematografico e una solida scrittura. Sam Mendes, con questa dolorosa opera, regala una profonda e impietosa analisi del deteriorarsi universale dei rapporti di coppia: l'ambientazione nella provincia dell'American Dream, perfettamente ricostruita, è funzionale, ma April e Frank potrebbero vivere ovunque, in qualunque epoca. C'è da dire, però, che la critica alla società americana non manca: il desiderio spasmodico di salvaguardare apparenze rispettabili, dietro le quali si nasconde la crudeltà reciproca di una coppia prigioniera di se stessa e della propria voglia di affermazione, ben si adatta al contesto di famelico capitalismo degli Stati Uniti del boom. Frank e April sono due profonde infelicità che si incontrano e scontrano danneggiandosi a vicenda: impossibile scegliere per chi dei due parteggiare. Bisognerà attendere L'amore bugiardo – Gone Girl (2014) di David Fincher per ritrovare un'analisi altrettanto chirurgica e impietosa sulla deriva del matrimonio apparentemente perfetto. Difficile dimenticare l'inquadratura finale.
Tratto dall'omonimo romanzo di Richard Yates, Revolutionary Road deve molto alle ottime prestazioni dei due attori protagonisti, tornati in scena insieme a undici anni di distanza da Titanic (1997) di James Cameron, ma ha anche dalla sua un forte impianto cinematografico e una solida scrittura. Sam Mendes, con questa dolorosa opera, regala una profonda e impietosa analisi del deteriorarsi universale dei rapporti di coppia: l'ambientazione nella provincia dell'American Dream, perfettamente ricostruita, è funzionale, ma April e Frank potrebbero vivere ovunque, in qualunque epoca. C'è da dire, però, che la critica alla società americana non manca: il desiderio spasmodico di salvaguardare apparenze rispettabili, dietro le quali si nasconde la crudeltà reciproca di una coppia prigioniera di se stessa e della propria voglia di affermazione, ben si adatta al contesto di famelico capitalismo degli Stati Uniti del boom. Frank e April sono due profonde infelicità che si incontrano e scontrano danneggiandosi a vicenda: impossibile scegliere per chi dei due parteggiare. Bisognerà attendere L'amore bugiardo – Gone Girl (2014) di David Fincher per ritrovare un'analisi altrettanto chirurgica e impietosa sulla deriva del matrimonio apparentemente perfetto. Difficile dimenticare l'inquadratura finale.